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Marco Alessandri·30 April 2025
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Marco Alessandri·30 April 2025
Barcellona-Inter, semifinale di Champions League come nell'aprile 2010. All'epoca andata e ritorno erano al contrario, con l'Inter che mise tutto in discesa a San Siro grazie al 3-1 in rimonta entrato nella storia, per poi chiudere il discorso con la masterclass di resistenza al Camp Nou.
Oggi, invece, si partirà dalla Catalogna, stadio Montjuïc. Yamal e Lautaro, Raphinha e Thuram, Cubarsì e Bastoni: i duelli saranno tantissimi.
Ma quale sarebbe, allora, l'XI titolare se si potesse attingere da entrambe le rose?
Qui prendiamo il portiere ex Juve, una sicurezza tra i pali. Ne sa qualcosa proprio l'Inter, che l'anno scorso nel match scudetto al Meazza si trovò di fronte un Szczesny in versione Superman.
Differenza comunque minima: Sommer è una sicurezza e con la palla tra i piedi è un giocatore di movimento aggiunto.
A destra poca storia, con il francese che quest'anno è forse il miglior esterno in circolazione: 52 presenze, 4 gol e 8 assist, e una fase difensiva migliorata rispetto al passato.
In più, l'Inter non avrà Pavard, uscito malconcio dalla sfida con la Roma. Al suo posto Bisseck, non proprio allo stesso livello dell'ex Bayern.
Anche qui, spazio al giovane spagnolo. Non ce ne voglia Acerbi, ma Cubarsí è veramente tanta, tanta roba. Classe 2007 (!!!), il difensore catalano è già un punto fermo della formazione di Flick.
Inoltre, forse Acerbi è l'unico interista al mondo a non aver gioito dell'infortunio di Lewandowski: con Ferran Torres che non dà punti di riferimento, la serata per l'ex Milan e Lazio potrebbe essere più dura di quanto si possa pensare.
Primo duello che pende fortemente dalla parte dei nerazzurri. La difesa balugrana ha dei limiti evidenti e uno di questi è rappresentato dal centrale basco, spesso protagonista di svarioni.
Dall'altra parte, invece, abbiamo il più prezioso centrale secondo Transfermarkt. Dai suoi piedi, poi, possono partire contropiedi fondamentali.
Come per l'altra fascia, anche qui poca storia. Martín è un 2002 di assoluto valore e che tanto bene sta facendo in stagione, ma l'esterno nerazzurro è un'altra cosa.
Certo, serve che a Barcellona si presenti il vero Dimarco, non quello visto negli ultimi mesi.
Sfida equilibratissima, in cui si trovano di fronte due dei migliori interpreti del ruolo. Chi scegliere, quindi?
Se nella fase difensiva siamo più o meno allo stesso livello, la differenza la fa quella offensiva. E lì Çalha ha qualcosa in più, potendo anche sfruttare l'abilità nel calciare da fuori.
Qui siamo al vero duello senza un vincitore. C'è chi ha preferenze per il primo, chi per il secondo. La verità è che siamo di fronte a due dei più forti centrocampisti al mondo. Pedri è Pedri, talento allo stato puro.
Ma il Barella visto nelle due gare con il Bayern non ha nulla da invidiare al collega, anzi. Sarà uno scontro stupendo.
Sulla trequarti agirà lo spagnolo ex Lipsia, già 9 gol in 20 gare in Liga. Per come ci aspettiamo l'andamento della partita, avrà vita più facile Dani Olmo, che se in serata è uno di quelli a cui bisogna stare attenti.
Mkhitaryan è l'arma preferita di Inzaghi, ma al Montjuïc lo attende una notte di puro sacrificio.
È vero, il confronto qui centra ben poco trattandosi di un attaccante e di un esterno. Ma Barcellona e Inter hanno due moduli diversi e, dunque, il gioco di incastri ci obbliga a mettere a confronto Yamal e Dumfries. E la sfida non può che andare al talento spagnolo, sicuro Pallone d'Oro del futuro.
Non bastassero i numeri, c'è anche il discorso legato alla condizione di Denzel, che difficilmente potrà garantire 90' al 100%. E forse nemmeno al 70.
Il Toro vince e stravince il confronto con il collega spagnolo. Ferran sta vivendo una buona stagione e non sta facendo mancare i gol che aveva assicurato Lewandowski prima dell'infortunio.
Lautaro, però, è il capitano nerazzurro e - soprattutto - ha dimostrato nelle due gare con il Bayern di saper alzare il livello nelle notti che contano. In più, da queste parti ha già colpito più volte.
Confronto nettamente dalla parte del brasiliano, ma più per una questione fisica. L'ex Leeds è forse l'MVP della stagione dei blaugrana, oltre ad essere stato anche il capocannoniere della Champions fino alla tripletta di Guirassy nell'ultimo turno.
Inzaghi dovrebbe partire con Marcus dal 1', ma che Thuram sarà? Difficile pensare di vedere lo straripante giocatore in grado di decidere partite da solo. Certo, con le praterie che potrebbe lasciare il Barça...
📸 PIERO CRUCIATTI - AFP or licensors
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