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Inter News 24

·6 March 2025

Bellinazzo spiega: «Fondi? Ecco il vero obiettivo. Sugli stadi in Italia…»

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Il noto giornalista Marco Bellinazzo ha parlato dell’importanza degli investimenti fatti dalle proprietà straniere nel calcio in Italia

Intervistato da La Verità, il noto giornalista Marco Bellinazzo ha detto la sua sull’importanza delle proprietà straniere nel calcio italiano tra cui Oaktree per l’Inter.

L’IMPORTANZA DELLE PROPRIETÀ STRANIERE NEL CALCIO – «La presenza di investitori stranieri si spiega con il fatto che le squadre hanno un grande blasone ma sono anche fragili e quindi facilmente conquistabili. Paradossalmente un’attrattiva sono stati i nostri ritardi, cioè il fatto che pochissimi club hanno stadi di qualità. E questo è un investimento base nell’ottica dello sport business internazionale. L’80-90% di questi investitori sono americani e arrivati in Italia si stanno scontrando con le difficoltà burocratiche di realizzare le infrastrutture. Il problema è che siamo campioni del mondo sui rendering ma stentiamo ad aprire i cantieri».


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SULL’APPROCCIO DEI GRANDI FONDI – «Non ha nulla di mecenatistico, è vero, ma ha a cuore comunque la vittoria perché aumenta il valore del brand. Da tanti tifosi nostalgici dei vecchi tempi questo atteggiamento viene visto come pura speculazione, in realtà è un approccio che dovrebbe avere chiunque si occupa di calcio. L’obiettivo dei fondi è vincere sul campo e guadagnare soldi ma non buttando risorse».

L’ESPERIENZA DI SUNING ALL’INTER – «Con il lancio del mega progetto della Via della Seta, c’è stata la fiammata degli anni 2015-‘16 in cui i cinesi hanno comprato in Europa una quindicina di club, compresa l’Inter. Il presidente Xi Jinping aveva lanciato il progetto per cui la Cina doveva diventare il padrone del calcio mondiale. Si è reso poi conto che gli investitori stavano diventando troppo importanti e quindi ingombranti. In più la Cina dopo il 2017-2018 si è trovata in difficoltà sul piano internazionale e monetario e ha cambiato le politiche di investimento all’estero in settori non strategici, quindi anche nel calcio, paventando anche il pericolo di riciclaggio di soldi all’estero».

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