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·6 January 2025

Caso ultras, Beretta: «Avevamo una società in regola per gestire i rapporti con l’Inter»

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Non solo un ultrà violento, capace di arrivare a uccidere un uomo della ‘ndrangheta come Antonio Bellocco. Dall’interrogatorio davanti ai pm Sara Ombra e Paolo Storari emerge anche il profilo imprenditoriale di Andrea Beretta. L’ex capo della curva Nord dell’Inter – spiega La Repubblica – è attento ai dettagli, seleziona i soci, sceglie le sinergie commerciali, cerca di migliorare la qualità della merce.

Ne parla ai pm spiegando la contabilità dei suoi affari, dai biglietti al food allo stadio, dai calendari alle maglie e ai cappellini. Tutto attraverso “We are Milano”, usata come schermo legale per contratti e rapporti con l’Inter. «La società era regolare. Se va a guardare in banca, io quando andavo lì anche con i soldi dei biglietti… (…) i soldi arrivano da… mettevo per l’antiriciclaggio, cioè portavo tutta la documentazione anche quando i soldi partivano per l’Inter… era tutto tracciato, ho fatto fare proprio un faldone, perché sapevo che potevano nascere delle polemiche».


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«Alla Pinetina si faceva un grossissimo ritrovo per salutare la squadra per l’inizio del campionato. E là c’avevamo una bancarella di un amico con il nostro materiale… Poi è nata una discussione con un altro che aveva un truck bellissimo e vendeva tutto il merchandising e ci avrebbe azzoppato il nostro lavoro. E c’è stata qualche frizione…», ha aggiunto a proposito del giro d’affari.

Così Beretta ha creato una nuova opportunità di guadagno: «Abbiamo trovato una specie di sinergia… Abbiamo usato il suo camion e gli abbiamo dato la nostra merce da vendere, abbiamo fatto una partnership». Business poi allargato anche a San Siro: «Gli ho detto, perché non metti un baracchino tuo nella parte nord e lo loghiamo Cn69? Abbiamo preso la piazzuola, con il camion e abbiamo iniziato a lavorare, fortissimo».

Beretta si accorge che il socio faceva delle “magagne” sui soldi, «allora io andavo in azienda da lui e mi facevo produrre… perché è fortissimo anche nella produzione di cappellini, ha contatti in Cina importanti, allora gli facevo fare dei cappellini nostri e glieli pagavo». E sul vestiario c’era un imprenditore di Bergamo. «Ci facevamo fare tutto, la ditta si chiama “Materiale ultras”. Fortissimo sul merchandising, ma gli abbiamo fatto fare un passo… di dieci scalini.. come qualità di tessuti».

Beretta usa Bellocco anche per dolci e calendari. «Tramite lui ho conosciuto questo che ha una ditta di dolci. Avevo preso roba da mettere nella birreria, di cioccolata, poi lui ci ha dato una mano per i calendari da vendere allo stadio, con tutte le foto della curva. Voleva un pagamento, non li faceva lui, ma con le sue conoscenze».

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