Cecere (agente Akinsanmiro): «La sua reazione è stata provocatoria, ma bellissima. Ecco la cosa che conta più di tutto il resto» | OneFootball

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·13 January 2025

Cecere (agente Akinsanmiro): «La sua reazione è stata provocatoria, ma bellissima. Ecco la cosa che conta più di tutto il resto»

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Crescenzo Cecere, agente di Ebenezer Akinsanmiro, ha parlato degli insulti razzisti rivolti dai tifosi del Brescia contro il suo assistito: le parole

Crescenzo Cecere, agente di Ebenezer Akinsanmiro, ha parlato degli insulti razzisti rivolti dai tifosi del Brescia contro il suo assistito, in occasione del match di Serie B disputato ieri al Rigamonti contro la Sampdoria. Ecco le sue parole rilasciate a Radio Sportiva Serie A e riportate da Tuttomercatoweb.

REAZIONE«La sua reazione è stata provocatoria, ma bellissima, pur sotto la curva dei tifosi di casa. Preferisco una reazione del genere ad altre che ci sono state in passato. Il razzismo è un tema delicatissimo. Lui l’ha preso col sorriso, questa è la cosa che conta più di tutto».


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CAMBIO«Ci sono stati insulti, alcuni di natura razziale e altri meno, perché era il migliore in campo in quel momento e quindi la tifoseria di casa ha voluto colpire questo ragazzo, un ragazzo giovane.Il calcio purtroppo in alcuni stadi, in alcuni ambienti ci sono queste aggressioni verbali che vanno condannate totalmente. L’arbitro ha deciso di ammonire il ragazzo, l’allenatore ha deciso di toglierlo perché altrimenti a ogni pallone che toccava veniva insultato. È stato spiacevole. Stava giocando una grandissima partita. Ha dovuto uscire non per colpa sua, ma per colpa di quattro facinorosi, quattro tifosi che hanno ben poca cultura».

EPISODIO REGGIANA-BARI«L’arbitro a Brescia ha sospeso la gara qualche secondo, ha fatto dare l’annuncio contro il razzismo dallo speaker dallo stadio. Ad Akinsanmiro questa cosa gli ha dato ulteriore carica, lo ha reso ancora più agonista. Ha deciso di continuare, non si è fermato, non ha deciso di tornare negli spogliatoi, non è andato dai suoi compagni a piangere com’è successo altre volte. Semplicemente ha un po’ sbeffeggiato la tifoseria di casa dopo il gol della Samp andando ad esultare in questo modo. Però il ragazzo è molto tranquillo, gli servirà per esperienza. A volte essere troppo bravo è un danno, non è un bene. Non è stato il colore della pelle secondo me, è stato un volerlo colpire, fallo innervosire. Il loro obiettivo era di farlo uscire dal campo e ci sono riusciti bene».

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