AreaFanta
·10 January 2025
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Sergio Conceiçao, tecnico del Milan, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Cagliari, in programma domani a San Siro.
“Siamo a 17 punti dalla vetta, un club come il Milan non può avere la pancia piena dopo una Supercoppa vinta. Riad è il passato, vogliamo vincere e convincere. Chiedo scusa a chi deluderò, ma non sono emozionato per l’esordio in Serie A. C’è sicuramente adrenalina, ma ho così tante cose dentro la testa che non mi fanno pensare al resto. Chiaro che non sono un sasso e provi delle emozioni, ma la priorità è preparare i ragazzi per la gara”.
“Fascia a Maignan e non a Theo? Tutti i giocatori hanno responsabilità, a prescindere dalla fascia. Questo per me è l’importante, non voglio creare polemiche su questo. Leao? Il cambio di allenatore incide sempre sulla testa di un giocatore, ma poi bisogna dimostrare il proprio valore con continuità. Ho trovato nello spogliatoio grande disponibilità, perché abbiamo cambiato qualcosa in termini di organizzazione e ho avvertito comunque positività”.
“Il mercato per me non è la cosa più importante, perché domani abbiamo una partita vitale. Ne parlerò con la società, ma solo nelle ore post-Cagliari. Per me i calciatori partono tutti dallo stesso livello, il loro impiego dipende poi dalla tipologia della partita. Nessuno è escluso e nessuno è un titolare assoluto: bisogna lottare ogni giorno per il posto. Loftus ha ancora problemi e dovrebbe essere out, ha avuto una ricaduta”.
“Modulo? La cosa importante è che la squadra sappia cosa fare quando ha la palla e quando non la ha. In questo momento vedo una squadra più sicura con il centrocampo a tre, ma sapete come a me piaccia anche giocare con due punti. Non sono uno fissato con un modulo, ho cambiato diverse volte nella mia carriera. Dipenderà da molti fattori e da come vedrò i ragazzi in allenamento. Leao deve correre, sia davanti che in fase difensiva. Può e deve mettere la sua qualità al servizio della squadra, perché è un processo collettivo, non individuale”.
“La cosa difficile non è arrivare in alto, ma restarci. Se non ci riesci, un giorno sei al top e l’altro no. Questo dipende non solo da questioni tecniche e tattiche, ma anche dalla mentalità. Ogni allenatore ha i propri metodi di lavoro, ma alla fine comandano i risultati. Io non ho la bacchetta magica, ho perso diversi titoli in Portogallo ma ne ho anche vinti tanto. Per l’allenatore la vita è questa, è sempre con la valigia in mano se le cose non vanno bene. Io, però, penso che qui ci siano le condizioni per fare bene”.
“Siamo stati bravi a rimontare contro due squadre fortissime come Juventus e Inter, ma ci sono anche tantissime cose da migliorare perché alcuni momenti della partita in Supercoppa non mi sono piaciuti. Rashford? Ci sono tanti giocatori in grado di migliorare il Milan, Marcus è un gran giocatore, così come ce ne sono anche altri. Vediamo cosa succede…”