PianetaSerieB
·29 January 2025
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Dopo l’esordio contro il Modena condito da un assist, Paulo Azzi, nuovo esterno della Cremonese, ha parlato in conferenza stampa:
“Le promozioni sono quasi tre, perché a Seregno ho contribuito alla vittoria del campionato prima di trasferirmi al Lecco a gennaio. Io sono arrivato in Italia a 19 anni nel Cittadella di Foscarini e ho avuto la possibilità di esordire in Serie B, iniziando piano piano. Poi mi sono guadagnato spazio in Serie C, ma con l’arrivo del Covid è subentrato un momento difficile in cui ho pensato di tornare in Brasile dalla mia famiglia. Invece ho insistito, perseverato e sono andato al Seregno, dove è iniziata la mia scalata. A Modena la mia carriera si è lanciata definitivamente con la promozione in Serie B insieme a mister Tesser, poi a Cagliari ho trovato un ambiente e società preparati, con un allenatore che mi ha insegnato tanto come Ranieri con cui abbiamo conquistato la promozione. Nell’ultimo anno e mezzo di Serie A ho guadagnato tanta esperienza, vivendo partite importanti. Ora sono qui e ammetto che sto iniziando ad essere un giocatore di esperienza dopo gli anni che ho vissuto“.
“La sensazione è che la squadra e l’ambiente siano preparati per fare bene, ci sono le condizioni giuste e adatte anche per una categoria superiore: il centro sportivo, la mentalità della società, il gruppo… Sono contento di essere qui e dare il mio contributo per l’obiettivo comune“.
“Entrambi i miei genitori sono figli di immigrati italiani di inizio ‘900. Il mio cognome proviene dal mio bisnonno che è nato a Ceneselli, in provincia di Rovigo, e poi si è trasferito in Brasile. La vicinanza alla cultura italiana però la devo alla mia nonna materna, che è nata in provincia di Salerno e a 20 anni si è trasferita: lei parlava in dialetto, amava cucinare e averla vicino mi ha permesso di mantenere questo legame con l’Italia. Credo sia una cosa molto bella“.
“A volte è difficile fare le cose semplici. Con il Cagliari ci provavo spesso e giocando a sinistra mi viene facile rientrare sul destro per mettere palloni in area. Nell’esultare dopo il gol al Modena De Luca è venuto subito da me perché nel prepartita avevamo proprio parlato di quella situazione: gli ho detto che se avessi crossato a rientrare la loro difesa sarebbe andata in difficoltà, perché con un pallone veloce difensori e portieri sarebbero stati indecisi sull’uscire o meno. A Cagliari mi è capitato di fare due gol così: nel primo il vento mi ha aiutato, mentre contro il Perugia un giocatore ha tagliato, il portiere non è riuscito a seguire e il pallone ed è entrato in porta. Nell’intervallo il mister ci ha chiesto di provare a fare dei cross puliti, io ho avuto l’opportunità di farlo e ci sono riuscito. Ora sto cercando di adattarmi alle sue richieste per essere al 100% il prima possibile“.
“Con questo modulo mi trovo molto bene. A sinistra posso essere più propositivo nel rientrare e calciare, ma posso giocare anche a destra. In Serie C con Tesser ho fatto anche la prima punta nel finale, per attaccare la profondità, e qualche gol l’ho fatto (sorride, nda). È una cosa in più“.
“Foscarini è il primo che ho avuto in Italia, all’epoca non capivo tantissimo ma cercavo di seguire le sue istruzioni. Mi ha dato la possibilità di esordire subito da titolare quando fino a poco tempo prima non venivo nemmeno convocato: prima della partita ero piuttosto teso, ma in quell’esordio ho fatto assist e abbiamo vinto in casa, quindi ho avuto subito una grande carica e fiducia. Con Tesser ero un terzino puro, quindi mi chiedeva tante diagonali difensive. Mi sono dovuto mettere alla prova perché arrivando dall’estero non avevo la precisione che può avere chi fa la scuola calcio qui. In poco tempo ho lavorato per mettermi a disposizione ed imparare, in più quando sali di categoria puoi permetterti sempre meno errori. Quando sono arrivato da Ranieri mi ha detto subito che il livello si era alzato e io stesso sarei dovuto restare più concentrato per sbagliare il meno possibile, e così è stato. Ora continuo ad imparare e a crescere“.
“Il girone di ritorno è sempre diverso perché i tempi si riducono, ogni gara è difficile e dobbiamo avere la qualità necessaria per fare il nostro gioco e seguire la linea del mister. Cercheremo di fare la nostra partita“.
“Per quanto riguarda lo scambio di posizione con Vandeputte, sono aspetti da limare in allenamento, bisogna entrare in armonia e conoscersi giorno dopo giorno. Anche oggi il mister ha chiesto a noi quinti di adattarsi al movimento della mezzala che sta davanti: se lui taglia io stringo, se io parto lui fa il movimento contrario. Sono sintonie che si trovano lavorando e giocando: Armellino, che era con me a Modena, mi ha dato una grossa mano e più in generale abbiamo trovato l’armonia con tutta la rosa. Questi sono aspetti che danno forza alla squadra“.