Empoli, Fazzini: “Qui ti fanno crescere serenamente, senza pressioni. La 10? Sentivo di poterla indossare” | OneFootball

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·24 April 2025

Empoli, Fazzini: “Qui ti fanno crescere serenamente, senza pressioni. La 10? Sentivo di poterla indossare”

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Jacopo Fazzini ha parlato della sua esperienza all’Empoli ai microfoni della Lega Serie A nel format ‘Champions of Made in Italy’. Il centrocampista italiano ha raccontato l’ambiente e i retroscena del club toscano.

Mentre la squadra di D’Aversa si prepara per il rush finale di campionato, che vedrà l’Empoli lottare per la salvezza, il numero, Jacopo Fazzini, si racconta ai microfoni della Lega Serie A. Il centrocampista italiano classe 2003 racconta dell’ambiente toscano, fondamentale per la crescita dei giovani: “Empoli aiuta molto a maturare fuori dal campo, qua ti fanno crescere serenamente, lasciandoti libero di giocare senza pressioni. Questo è il segreto. Siamo un gruppo unito di bravissimi ragazzi, non vogliamo mai perdere o prendere gol. Allenarsi qua (a Monteboro, ndr) mi aiuta, quando finisco posso staccare e vedere tutta questa natura intorno. Ci sono cresciuto. La Serie A è sempre stata un obiettivo, non credevo di fare tutte queste presenze magari“.


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EMPOLI, ITALY – APRIL 20: Mattia De Sciglio, Jacopo Fazzini, Jacopo Bacci, Lorenzo Tosto of Empoli FC greets the fans after during the Serie A match between Empoli and Venezia at Stadio Carlo Castellani on April 20, 2025 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Empoli, Fazzini: “Una bella soddisfazione indossare la 10”

In questa stagione il giovane Fazzini è stato investito di una grande responsabilità dall’Empoli: la numero 10. Il giovane centrocampista ha commentato così di questa importante investitura: “Sono nato a Massa e ho iniziato a giocare a calcio per passione, con i miei amici a scuola. Poi Viareggio, quindi a 15 anni l’Empoli fino alla prima squadra. Indossare la maglia numero 10 è una bella soddisfazione, è la più importante: sentivo di poterla indossare quest’anno, ci sono delle responsabilità in più ma sono contento“.

Come vive le partite dell’Empoli?Da fuori è tutto più semplice, me ne accorgo anche quando sono in tribuna. Poi la vivo peggio, perché non posso fare niente“.

E l’ambiente com’è?I nostri tifosi sono molto bravi, non è facile sostenere sempre una squadra come la nostra. Ci danno una grande mano. Il nostro obiettivo rimane la salvezza e ce la metteremo tutta. Vorrei prima salvarmi, poi posso pensare agli obiettivi personali. Sono sempre rimasto concentrato in attesa dell’occasione e farsi trovare pronto è molto importante“.

Ci racconta le sue origini?Ho iniziato a giocare che avevo 4 anni, anche se ufficialmente solo a cinque. Ho un fratello più grande e andavo sempre a vederlo agli allenamenti, volevo giocare e a volte nella partitella finale mi facevano entrare“.

Lei ha lo sport nel sangue.La mia famiglia è tutta toscana, mio nonno è stato giocatore di tennis e ha allenato la Nazionale con Pietrangeli, Panatta… Da piccolo giocavo d’inverno a calcio e d’estate a tennis, poi ho scelto il calcio ed è andata bene“.

Qualche parola sull’Empoli del presente. “La Serie A è il campionato che tutti sognano di giocare fin da bambini. D’Aversa ha portato concetti diversi, lavoriamo tanto in settimana e diamo il massimo ogni allenamento. Siamo giovani ma in grado di gestire ogni partita, è cambiato tanto anche nella nostra testa. Come ruolo mi piace sia la mezzala che il trequartista, ma posso fare ogni ruolo del centrocampo. Dovessi scegliere direi mezzala. I primi anni a Empoli sono stati di ambientamento ma ora mi sento cresciuto, sento la responsabilità e voglio farlo vedere sul campo. Vogliamo affrontare ogni squadra a viso aperto, possiamo farcela. Nell’Empoli hanno giocato anche calciatori della Nazionale e che hanno fatto la storia della Serie A, spero di rientrare in questo elenco“.

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