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·3 January 2025
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La Gazzetta dello Sport ha commentato la netta vittoria ottenuta ieri sera dall’Inter nella semifinale di Supercoppa giocata contro l’Atalanta: “Dum-Dum Dumfries: con due gol da bomber dell’olandese, in finale di Supercoppa ci va l’Inter. Ha vinto la squadra più forte, quella che ha avuto più occasioni da gol, quella più… completa: anche a leggere le formazioni.
Da una parte infatti Inzaghi ha messo in campo l’Inter titolarissima, quella delle occasioni da non fallire. Dall’altra invece Gasperini, stupendo tutti, ha mascherato l’Atalanta lasciando fuori a sorpresa almeno alcuni titolari che hanno caratterizzato finora il cammino vincente dei nerazzurri: Lookman, De Ketelaere ed Ederson. Cui si sono aggiunti Bellanova, Djimsiti, Pasalic oltre all’infortunato Retegui. Non è la prima volta che l’Atalanta gioca senza il centravanti classico, non è stato quello il vulnus, quanto l’assenza tutta insieme degli altri suoi assi. In campo a sorpresa Scalvini, fuori ruolo, dopo 7 mesi di assenza. Una cosa è avere delle alternative credibili da mettere in campo per fare turnover, per necessità o a partita in corso, un’altra è rinunciare dall’inizio agli interpreti migliori in una gara secca contro l’avversaria più forte di tutte che ti ha già bastonato in campionato rifilandoti quattro gol. E anche quel giorno a San Siro nell’Atalanta mancavano De Ketelaere e Lookman… Il risultato ieri poteva essere simile dopo 70’ di gioco, se Lautaro non avesse fallito almeno 5 nitide occasioni da gol.
Continua lo score negativo di Gasperini contro l’Inter di Inzaghi: in 9 gare tra campionato e Coppe ha perso le ultime 7 e ne ha pareggiate 2. Insomma Gasp non riesce a trovare l’antidoto. A fine partita, parlando della formazione iniziale, ha utilizzato parole che hanno ricordato quelle di Conte quando il Napoli è uscito dalla Coppa Italia contro la Lazio dopo aver schierato tutte riserve: “È stata L’occasione per vedere all’opera chi finora aveva giocato meno”, “È stato un’ottimo test…”, “Questa esperienza per chi gioca meno è servita”, “De Keteleare e Lookman non possono disputare 56 partite”, ecc ecc. La sensazione è che, nonostante l’Atalanta scesa in campo abbia messo il massimo impegno, Gasperini si sarebbe evitato volentieri questa trasferta in Arabia e non sia dispiaciuto di essersi evitato un altro impegno nell’eventuale finale. “Test”, così l’ha definito Gasp: ma se la Supercoppa italiana, in formato mini torneo all’estero (peraltro in uno stadio semi vuoto…), deve essere vissuta così, forse c’è da rivedere qualcosa. Gli allenatori conoscono lo stato di salute delle proprie squadre, Gasperini non è uno sprovveduto e avrà fatto i suoi conti prima di fare certe scelte. Ma se giocare troppo significa snobbare i trofei meno importanti, quei trofei a lungo andare rischiano di perdere di appeal, anche per chi paga tanto per ospitarli.
Detto dell’Atalanta, onore all’Inter “cannibale” che invece non molla nulla e ad Inzaghi che quest’anno non si è mai nascosto e continua a ripetere che vuole vincere tutto. E ha le potenzialità per riuscirci. Nelle ultime due partite ha rifilato sei gol alla Dea e potevano essere di più. Senza subirne alcuno. La mentalità è quella della grande squadra: vincere aiuta a vincere, aumenta la consapevolezza della propria forza. L’Inter titolare va col pilota automatico, sa sempre cosa fare, gioca a memoria, travolge gli avversari. Unica pecca della serata aver sprecato tanto, troppo […]”.