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·9 January 2025
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Che siano euro, che siano pounds, sempre soldi sono: e a gennaio, tranne in rari casi (quello del 2020), conviene dare un occhio alle spese e tirare un po’ la cinghia. Quindici milioni sono un colpo basso al bilancio, non c’è bisogno di scomodare la casalinga di Voghera per sapere ch’è necessario dar di conto, e però quella sembra ormai essere una cifra standard, gira e rigira e là intorno che un po’ tutti orientano le proprie richieste, ma prima di procedere con il clic che dà il via al bonifico, l’unica cosa da guadagnare è un po’ di tempo: Cesare Casadei è ancora un bambino (22 anni domani), ha ancora i tratti dell’enfant prodige, al Chelsea non trova spazio, al Napoli qualcosa raschierebbe con quei tre che avrebbe davanti, ma Antonio Conte è un richiamo dell’anima, l’uomo che lo trascinò ad Appiano con i titolari dell’Inter, e (ri)provarci è una tentazione forte.
Il Chelsea, che per averlo mise mano ai conti correnti (15 milioni, of course) non vuole minus-valenze, bussa a sterline ed aggiunge richieste non proprio invitanti come una percentuale alla rivendita: Giovanni Manna, il diesse, se ne sta buono, riflette e osserva, aspetta comunque di capire se Jacopo Fazzini (22 anni a marzo) ha maturato la sua scelta e intanto pensa di strappare uno sconto. A prezzo vantaggioso, Casadei resta il centrocampista da inserire in organico per tanti, vari buoni motivi: è giovane, è italiano, è fisico, è già pieno di calcio internazionale (soltanto 424’ in questi cinque mesi con il Chelsea e mai in Premier; però prima, stagione scorsa, tanto Leicester e pure un bel po’ di blues), resta il gioiellino dell’Under 21 e il profilo adatto sul quale investire.
Poi c’è Danilo e, manco a dirlo, pure in questo caso la situazione ha aspetti “venali”: la Juventus preferirebbe (ovviamente) cederlo in presenza di un indennizzo, che il Napoli non ha mai valutato di riconoscere per un calciatore che fra cinque mesi andrà in scadenza. E quindi, sarà lotta di nervi o semplicemente strategia con orizzonte definito: ad esempio, il 25 gennaio, quando al Maradona si giocherà Napoli-Juventus. Rinforzare o risolvere un problema ad un’avversaria non rientra tra le priorità quasi di nessuno, neanche di Cristiano Giuntoli, e può succedere che la vicenda si ammorbidisca o si risolva in prossimità di quell’incontro, mai troppo prima, semmai dopo. Ma Danilo è il difensore che il Napoli vuole, pare abbia smesso di guardarsi intorno: ricomincerà a farlo poi, perché per l’anno prossimo nel business plan è già stato inserita l’esigenza di un centrale che arricchisca ulteriormente l’organico. I “muri” vanno comunque sostenuti e nei “lavori in corso” di Conte è prevista la scelta di un terzo o di un quarto che finisca per aggiungere consistenza alla propria idea di calcio. E d’estate, poi, i soldi vanno via con maggior leggerezza.
Carlo Gioia