Juve Stabia, Leone: “Niente è scontato, il 2020 sia da esempio. Lecce? Non penso al mercato, ho un contratto qui” | OneFootball

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·11 February 2025

Juve Stabia, Leone: “Niente è scontato, il 2020 sia da esempio. Lecce? Non penso al mercato, ho un contratto qui”

Article image:Juve Stabia, Leone: “Niente è scontato, il 2020 sia da esempio. Lecce? Non penso al mercato, ho un contratto qui”

Il centrocampista della Juve Stabia Giuseppe Leone si è concesso a un’intervista in esclusiva per TMW in cui fa il punto sulla stagione delle Vespe.

La vittoria col Bari cambia i vostri obiettivi o pensate esclusivamente alla salvezza?


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“Siamo sicuramente molto contenti del campionato che stiamo disputando, ma non dobbiamo mai perdere di vista quello che è il nostro obiettivo. La Juve Stabia deve pensare anzitutto a salvarsi, il torneo di serie B è sempre imprevedibile e ci sono tantissime squadre, anche importanti, in pochi punti. Siamo concentrati sulla gara col Cosenza, senza guardare troppo oltre”.

Nel 2020, prima della pandemia, la Juve Stabia batteva lo Spezia ed era in piena zona playoff. Alla ripresa arrivarono una serie di sconfitte culminate con una clamorosa retrocessione diretta. Quel tipo di epilogo è per voi un punto di riferimento da seguire per evitare cali di tensione o sono contesti imparagonabili?

“Noi dobbiamo prendere esempio da quel campionato lì. Come ho detto prima la classifica è molto corta, ci sono tante squadre distanziate da pochissimi punti e se stacchi la spina rischi di essere risucchiato e di compromettere quello che hai fatto di buono. Proprio per questo dobbiamo tener presente quanto accaduto in passato ed essere sempre concentrati e motivati, senza dare nulla per scontato”

Alle vostre spalle avete una società che non vi fa mancare nulla. Un suo giudizio su direttore, presidente e Pagliuca…

“Il mister è un lavoratore, un maniacale, il classico allenatore che cura ogni minimo dettaglio. Quando scendi in campo sai sempre quello che devi fare, ci ha trasmesso la sua voglia di arrivare in alto e di conquistare i risultati attraverso le prestazioni. Abbiamo una identità ben precisa ed è un trascinatore. Lovisa è invece un direttore giovane, che negli anni ha dimostrato il suo valore. I risultati parlano da soli. E anche il presidente è sempre presente durante la settimana, la società non ci fa mancare nulla. Ma è tutto il gruppo ad essere straordinario, potrei citare Buglio perchè siamo amici di infanzia, le nostre fidanzate hanno un ottimo rapporto e il nostro legame fuori dal campo è molto forte”.

Ogni tanto ha iniziato dalla panchina, però ha dimostrato di essere un grande professionista e di saper incidere anche da subentrante, come accaduto col Bari. Gara decisa anche da un suo gol…

“Partire dalla panchina non è un problema, sono a disposizione della squadra e dò il 100% anche quando mi chiedono di subentrare. Siamo un gruppo unito, siamo tutti amici e quindi accettiamo le decisioni dell’allenatore con serenità perché sappiamo che chi va in campo dà il massimo fino alla fine. C’è una sana competizione, conta il bene della squadra e va anteposto ad ogni interesse personale. Il gol con il Bari è stata una bella emozione, in passato avevo segnato ma è capitato sempre in trasferta. Avevo voglia di ascoltare il boato del Menti”.

Come spiega che una neopromossa abbia spesso tenuto testa a realtà blasonate espugnando stadi difficilissimi?

“Il segreto è il gruppo, è quello che fa la differenza. E questo si è evidenziato anche nella passata stagione, quando vincemmo la Lega Pro. Chi è arrivato si è calato da subito nella nostra realtà e dà il massimo allenamento ogni allenamento. Tutti abbiamo la stessa mentalità, c’è sempre il rischio di essere risucchiati in basso e questo ci spinge a non cambiare atteggiamento a prescindere dalla forza e dal blasone dell’avversario. Ovviamente vincere il derby a Salerno ha avuto un sapore speciale, ricordo con piacere il secondo gol che fu bellissimo. Per non parlare dell’accoglienza dei nostri tifosi quando rientrammo a Castellammare”.

Come immagina il suo futuro?

“Il futuro si chiama Juve Stabia, sono concentrato su questo campionato e voglio dare il massimo. Ovviamente il sogno nel cassetto è quello di arrivare in alto, magari calcare il palcoscenico della serie A. Lecce? Di mercato se ne occupa il mio agente, sono contento di essere rimasto qui e ho ancora due anni di contratto”.

Tra l’altro ha già vinto il premio come miglior centrocampista della C durante il Gran Galà del calcio italiano…

“Sicuramente una bellissima serata e una grande emozione personale, da condividere con tutta la squadra. E’ stato il coronamento del percorso fatto in Lega Pro, quando certo non eravamo i favoriti per il salto di categoria addirittura senza passare per i playoff”

L’errore da non commettere?

“Il girone di ritorno è un altro campionato rispetto a quello d’andata, i punti pesano di più e ci sono momenti in cui non puoi permetterti di sbagliare. Proprio per questo credo che il gruppo possa essere determinante. Batto su questo tasto perché siamo davvero uniti e tutti danno il massimo sia che partano dall’inizio, sia che subentrino nella ripresa. Ci teniamo tanto a raggiungere l’obiettivo, non dobbiamo abbassare la guardia”.

C’è un giocatore a cui si ispira?

“Il mio idolo è sempre stato Zidane. Quando mi allenavo con la Juventus ho avuto la possibilità di ammirare dal vivo campioni del calibro di Ronaldo e Dybala. Quello che mi impressionava di più in allenamento era Pjanic, un talento di spessore assoluto dal quale cercavo di rubare i trucchi del mestiere. Secondo me era un fenomeno”.

Dopo Reggio Emilia lamentele sull’operato arbitrale da parte della società, l’idea è che siate stati penalizzati in diverse occasioni. Come si possono accettare gli errori in epoca così avanzata dal punto di vista tecnologico?

“Non sono la persona più adatta a rispondere, faccio il calciatore e non tocca a me espormi su un argomento del genere. Per quanto riguarda il VAR non me la sento di prendere una posizione”.

Come si trova a Castellammare…

“Castellammare è una città molto calorosa, che ti fa vivere bene. Ho vissuto infanzia e adolescenza a Torino, venire qui in un contesto così passionale verso il calcio è un piacere. L’anno scorso abbiamo vinto un campionato e questo mi ha permesso di entrare nel cuore della gente, mi hanno sempre mostrato la loro riconoscenza e noi cerchiamo di ripagarli sul campo”.

E ora un altro scontro diretto…

“Non sottovaluteremo il Cosenza, anzi è una squadra forte che ha subito una penalizzazione. Con quei 4 punti sarebbero più in alto, questo certifica che i punti sul campo li hanno fatti. La B insegna che puoi vincere e perdere contro tutti, daranno tutto e toccherà a noi prepararci al meglio così come abbiamo fatto nelle gare precedenti”.

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