Inter Milan
·22 February 2025
Lautaro, un colpo da tre punti! Genoa battuto 1-0 a San Siro
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·22 February 2025
Si arrampica sui vetri, come un supereroe. Grida senza sosta, mentre si issa su quella vetrata che già in passato lo aveva ospitato, lì dove è più vicino ai suoi tifosi, lì dove la gente nerazzurra vuole andare da lui ad abbracciarlo, a esultare con lui. Lautaro Martinez è il capitano sul quale puoi sempre contare. Quel colpo di testa in mischia, al 78' di un match troppo complicato e troppo importante, ha permesso a San Siro di gridare di gioia, di urlare la liberazione da uno 0-0 che doveva essere schiodato. Tra tensione e pressione per un risultato che doveva arrivare, tra l'orizzonte di un calendario fittissimo e la voglia di spingere, ed essere spinti, dai 70mila caldissimi del Meazza. Dentro tutto questo, dentro una partita con occasioni ed errori, solo in coda è arrivato il gol vittoria, benedetto e fondamentale. E poi altre chance per chiudere il match, altre imprecazioni, qualche brivido, la solidità della retroguardia guidata da un monumentale Acerbi e garantita da Josep Martinez, per la prima volta tra i pali nerazzurri in Serie A. Tre punti che vogliono dire tante cose, anche la vetta momentanea con 57 punti, in attesa del match del Napoli.
Non c'è Sommer tra i pali nerazzurri: al debutto in Serie A con l'Inter - dopo aver disputato il match in Coppa Italia contro l'Udinese - c'è Josep Martinez. Davanti a lui Acerbi al centro della difesa, Asllani in cabina di regia e Correa in avanti con Lautaro. E' una di quelle notti in cui l'Inter comincia a tutta, aggredendo il Genoa e costringendo la squadra di Vieira e coprirsi, a rincorrere, a tamponare. Dieci minuti di Inter tambureggiante, ma poco precisa. Non si incanala nei binari nerazzurri il match, anzi man mano si complica, con il Genoa capace di ripartire sugli esterni e con la squadra di Inzaghi meno precisa del solito, nel fraseggio e negli ultimi passaggi. Sono Pavard e Correa a provare a sparigliare le carte di una partita sempre più chiusa: Genoa chiuso con due linee molto corte e fitte, Inter spesso troppo statica, senza campo da aggredire. Sul finale di tempo un problema al ginocchio manda K.O. Correa, sostituito a inizio ripresa da Taremi. L'Inter deve rompere gli indugi, accelerare e aumentare qualità e quantità. Non ci sono vie di mezzo, non si può traccheggiare. Spesso le giocate sono belle, ma a volte risultano incomplete. Il pubblico incita, Barella torna in cattedra, tutta la squadra produce lo sforzo massimo. La consapevolezza è che nemmeno nella ripresa il muro rossoblù sarebbe caduto velocemente. Anzi: l'Inter resta in piedi grazie a uno straordinario Acerbi, maestoso nel bloccare Miretti, lanciato a rete. Sono segnali chiari: bisogna segnare, ma bisogna restare sul pezzo anche in fase difensiva. Attorno alla metà del primo tempo l'assedio nerazzurro diventa totale. Succede di tutto, con Pavard che cerca il gol in rovesciata trovando la risposta di Leali. Inzaghi manda in campo Calhanoglu e Zielinski, ma è Barella a colpire l'ennesimo palo del campionato nerazzurro: un destro terrificante dal limite, che si infrange sull'incrocio, con Taremi che poi non trova la respinta volante. Sfortuna che si mischia all'impazienza, con il Genoa che sfrutta le forze fresche per mettere paura ai nerazzurri. Martinez è fantastico nell'intervento ravvicinato su Ekuban. L'equilibrio è precario, così da un calcio d'angolo nasce il gol partita: lo stacco di Lautaro, la palla che colpisce Masini e finisce in rete. L'esultanza del Toro, lì con i tifosi nerazzurri, è iconica. San Siro trema, ma il match non è in cassaforte. Gli ultimi minuti sono un'antologia di brividi calcistici. Il Genoa va due volte vicino al gol, all'81' in maniera clamorosa con una palla velenosa che attraversa tutta l'area piccola. Si va da una parte all'altra, con Pavard che trova Taremi, ancora una volta stoppato da Leali. Anche quando Darmian si spalanca il campo e serve Lautaro in area, l'Inter non trova il colpo del K.O. Per assurdo il Genoa resta in vita fino al 96', dentro in recupero che vede un'altra magia di Lautaro e un'altra uscita formidabile di Martinez in pieno recupero, caricato fallosamente da Ekuban (gol annullato e giallo per l'attaccante). Tutto come in Inter-Venezia di novembre: nerazzurri in campo in maglia gialla, partita spinosa decisa da un colpo di testa di Lautaro, occasioni fino in coda al recupero, una rete annullata per la squadra ospite sulla sirena. E un'altra vittoria dell'Inter.
Marcatore: 78' Lautaro (I)
INTER (3-5-2): 13 J. Martinez; 28 Pavard, 15 Acerbi, 95 Bastoni (6 De Vrij 80'); 2 Dumfries, 23 Barella, 21 Asllani (20 Calhanoglu 65'), 22 Mkhitaryan (7 Zielinski 65'), 32 Dimarco (36 Darmian 85'); 11 Correa (99 Taremi 46'), 10 Lautaro. A disposizione: 40 Calligaris, 60 Taho, 8 Arnautovic, 16 Frattesi, 31 Bisseck, 59 Zalewski. Allenatore: Simone Inzaghi.
GENOA (4-2-3-1): 1 Leali; 20 Sabelli, 13 Bani, 22 Vasquez, 3 Martin; 73 Masini (76 Venturino 80'(, 32 Frendrup; 59 Zanoli (70 Cornet 66), 23 Miretti (5 Onana 72'), 21 Ekhator (10 Messias 66'); 19 Pinamonti (18 Ekuban 66'). A disposizione: 31 Siegrist, 39 Sommariva, 4 De Winter, 15 Norton-Cuffy, 17 Malinovskyi, 33 Matturro, 34 Otoa, 53 Kassa. Allenatore: Patrick Vieira.
Ammoniti: Miretti (G), Ekuban (G). Recupero: 1' - 5'.
Arbitro: Piccinini. Assistenti: Cecconi, Vecchi. Quarto ufficiale: Arena. VAR: Serra. Assistente VAR: Chiffi.
Diffidati: Bastoni, Barella, Mkhitaryan (I); Martin (G). Squalificati: -