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·24 December 2024
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·24 December 2024
È stato un 2024 ricco di partite e di storie da raccontare. Oltre a un evento come Euro 2024, sono state decine le gare in grado di catalizzare la nostra attenzione.
Abbiamo scelto quelle che secondo noi sono le 5 più belle e rappresentative dell'anno. Eccole...
Lo sappiamo, la Libertadores ci regala sempre partite assolutamente folli e storie in quantità. E quest'anno nella finale tutta brasiliana tra Atlético Mineiro e Botafogo la competizione continentale sudamericana si è superata.
L'episodio che segna la partita arriva dopo appena 30" di gioco: Gregore del Botafogo tenta un intervento a gamba tesa e finisce per colpire con i tacchetti la testa di Fausto Vera dell’Atlético Mineiro. È cartellino rosso.
Dopo un'espulsione così veloce, il risultato della gara sembrerebbe già scritto. E invece...
Il Botafogo capitalizza le uniche occasioni che ha in tutta la partita e non si limita a vincere: chiude il primo tempo addirittura in vantaggio 2-0 con i gol di Luiz Henrique e di Alex Telles su rigore.
Il Mineiro accorcia le distanze in apertura di ripresa, ma il Botafogo resiste e nel finale Junior Santos ha l'energia per segnare il gol del 3-1 al 97', dieci secondi prima del fischio finale, per suggellare la prima Libertadores nella storia del club.
Cosa può esserci di più dolce di vincere lo scudetto e cucirsi al petto la seconda stella? Probabilmente solo vincerlo di fronte agli acerrimi rivali in un derby.
È così che l'Inter ha trionfato nel campionato 2023/24, ottenendo matematicamente il titolo il 22 aprile nel derby ospitato dal Milan.
Un titolo ormai annunciato per i nerazzurri e che arriva con cinque giornate di anticipo, ma che assume un peso particolare se suggellato al Meazza contro i "cugini" rossoneri.
La sblocca Acerbi al 18', la protegge Sommer con le sue parate, la chiude in avvio di ripresa Marcus Thuram su iniziativa personale, prova a riaprirla Tomori nel finale, ma invano.
Finisce con tanto nervosismo e tre cartellini rossi nel recupero, ma l'Inter può finalmente mettere le mani sullo scudetto numero 20.
Negli ultimi anni il Real Madrid di Ancelotti ha dimostrato innumerevoli volte la capacità di prendere una partita per la collottola e ribaltarla quando tutto sembra compromesso.
Qualcosa che non è mai stato tanto chiaro come nella conquista della Decimoquinta, la quindicesima Champions League nella ricca bacheca dei Blancos.
E sì, potremmo parlare della finale contro il Borussia Dortmund, dell'amaro addio di Marco Reus alla squadra tedesca, ma il momento in cui il Real vince la Decimoquinta è un'altra partita.
Anzi, sono tre minuti che valgono una partita a parte dentro quella intera: quelli tra l'88' e il 91' della semifinale di ritorno.
Dopo il pareggio 2-2 dell'andata contro il Bayern, a Madrid sono i tedeschi a passare in vantaggio al 68' con un gol straordinario di Davies.
Quando il Real Madrid pareggia, con una ribattuta su un pallone non bloccato da Neuer, il cronometro segna 87' 18". Quando sugli sviluppi di un corner i Blancos segnano il gol della vittoria, 90' 02".
L'eroe di giornata è quasi improbabile: Joselu, 34 anni, tornato a vestire la maglia del Real Madrid dove era cresciuto, ma dove aveva giocato appena una partita in prima squadra.
Una delle grandi storie del 2024 è stata senza dubbio il quarto trionfo europeo della Spagna dei talentini Nico Williams e Lamine Yamal.
Di partite memorabili nella loro cavalcata c'è solo l'imbarazzo della scelta: a partire dalla finale contro un'Inghilterra di nuovo imbattuta, passando per la rocambolesca e discussa vittoria ai supplementari contro la Germania padrona di casa nei quarti di finale.
Anche in questo caso, però, abbiamo scelto la semifinale contro una delle favoritissime, la Francia. Doveva essere la notte di Kylian Mbappé, autore dell'assist per il gol del vantaggio francese siglato da Kolo Muani.
Sarà invece la notte di Lamine Yamal: diciassette anni da compiere tre giorni dopo, il canterano del Barcellona si prende la Roja sulle spalle disegnando col sinistro una parabola perfetta da fuori area.
Una palla che si insacca inafferrabile alle spalle di Maignan regalando il pareggio alla Spagna, appena quattro minuti prima che Dani Olmo concluda la rimonta staccando il biglietto per la finale di Berlino.
Infine, non possiamo dimenticare una gara storica come quella che ha visto l'Atalanta sollevare il primo trofeo continentale della sua storia, coronando il percorso avviato da Gasperini con il trofeo dell'Europa League.
All'Aviva Stadium di Dublino l'Atalanta si impone senza alcun dubbio su una corazzata come il Bayer Leverkusen.
La squadra di Xabi Alonso fino al 22 maggio era riuscita a mantenere la propria stagione immacolata, con un'impressionante striscia di imbattibilità di 49 partite consecutive.
Il Leverkusen però si trova di fronte un'Atalanta in stato di grazia, e soprattutto un Ademola Lookman inarrestabile.
Sono sue tutte e tre le reti con cui la Dea coronerà il proprio trionfo, ottenendo finalmente un riconoscimento europeo. E certificando che Bergamo ora non è più provincia, ma un punto importante nella mappa del calcio europeo.
📸 PAUL ELLIS - AFP or licensors