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·25 December 2024
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Nell’ultimo mese il Cagliari sembra aver raddrizzato la rotta. Dopo l’addio di Ranieri, il tecnico più amato dagli italiani, i sardi si sono affidati a Davide Nicola: un sabaudo specializzato nelle salvezze miracolose in corsa. La scommessa è chiara: prendere il mister Wolf del calcio italiano, ma fin dall’inizio, ma nelle prime uscite i risultati non sono quelli che fanno ben sperare: due pareggi con Roma e Como e poi tre ko di fila con Lecce, Napoli e Empoli.
Lo spettro della retrocessione aleggia, ma poi arriva la vittoria in Coppa Italia e i tre risultati utili consecutivi in Serie A: tre punti con il Parma, pari a Torino con la Juve e 3-2 in casa con il Torino. Cose è cambiato, cosa è successo in questo ultimo mese, dal 4-0 subito con il Napoli? È successo che il Cagliari ha trovato è l’eroe che merita, ma non quello di cui ha bisogno adesso. Perché lui non è un eroe, è un guardiano silenzioso che vigila su Cagliari, un Cavaliere rosa piumato: Pully il fenicottero!
15 settembre, alla Unipol Domus arriva il Napoli. I rossoblù per più di un’ora di gioco, nonostante siano sotto per il gol di Di Lorenzo, impensieriscono l’attuale capolista, ma Meret fa i miracoli e poi la qualità superiore della squadra di Conte ha la meglio: 4-0, con Kvara, Lukaku e Buongiorno confezionano il poker.
Nonostante questo Nicola rivendica lo spirito indomito di un popolo che aveva messo a fuoco e fiamme l’Egitto di Ramses II. A fine partita all’occhio attento de La Ragione di Stato, una delle migliori pagine social ironiche calcistiche nota una cosa: a fine partita, insieme alla squadra, sotto la curva va anche Pully, il cucciolo di fenicottero mascotte dei rossoblù: mani sui fianchi e sguardo basso, per quanto può essere basso lo sguardo di un pupazzone dal collo molto lungo.
Il 20 settembre lo spettacolo si ripete. Di scena in Sardegna c’è l’Empoli che ancora non sapeva di essere una delle migliori squadre di questo avvio di stagione e i toscani vincono 2-0. L’Unione Sarda titola parlando di sprofondo. Ancora una volta Pully è lì, a soffrire i colpi di fionda e dardi d’oltraggiosa fortuna e La Ragione di Stato (questo pezzo non esisterebbe senza di loro) mostra al web che anche i pupazzi hanno un’anima e sanno soffrire.
4 partite, 2 punti, 8 gol subiti e uno solo fatto: piena zona retrocessione e la scommessa Nicola destinata a fallire: mr. miracolo in corsa non arriverà a mangiare le pabassine (ringrazio l’amica Martina di Iglesias che mi conferma essere un dolce natalizio tipico sardo), almeno per quello che dicono i bookmaker. Ma qualcosa cambia.
Prima arriva la vittoria in Coppa Italia con la Cremonese, poi la prima vittoria in campionato a Parma e soprattutto il pari con la Juve all’Allianz. Nicola ha messo ha messo a posto tatticamente la squadra (o almeno è quello che il mio amico di Perdaxius Elia mi garantisce) e domenica con il Torino arriva la prima vittoria casalinga.
A fine partita La Ragione di Stato (non li cito per piaggeria, ma perché gli va riconosciuto il merito) riporta due immagini: Pully che abbraccia Marin e poi va a esultare insieme a Luperto sotto la curva.
La parola simpatia arriva dall’etimo greco di sympatheia, parola composta da συν + πάσχω (syn + pascho), letteralmente «patire insieme». Era il compito di Pully quello di andare sotto la curva? Quale patimento doveva condividere un pupazzo di fenicottero? La sua è una scelta che lo slega al destino della mascotte; quello del pagliaccio che piace solo quando si vince. Nel momento delicato della squadra decide di patire insieme a loro e forse di più: perché quale tifoso sopporta una mascotte perdente di una squadra perdente?
Con i suoi 15 minuti di celebrità social si immola per isolare la squadra, che lontano dall’isola si riprende e trova i primi risultati. Con il suo sacrificio e la sua empatia diventa un centro di gravità che prende sulle sue spalle la sofferenza del genere umano, se sardo ancora meglio! Nel mese della prevenzione alla lotta al cancro al seno chi sceglie il Cagliari come simbolo? Pully (poi per carità, ha ragione La ragione di Stato a a dire che sembra una foto di un esperto playboy a Porto Cervo).
Contro il Torino arriva la prima vittoria tra le mura amiche e Pully è il centro della festa: abbraccia i calciatori, balla sotto la curva con loro che lo hanno accettato come compagno di viaggio nel bene e nel male. Perché Pully è un po’ il Woody di Toy Story del calcio italiano: solo un pupazzo, ma con un’anima grande.