Roma-Lazio 2-0, le pagelle: Pellegrini, ritorno da re. Koné-Guendouzi, quasi (non) amici. Paredes gaudio | OneFootball

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Pagine Romaniste

·5 January 2025

Roma-Lazio 2-0, le pagelle: Pellegrini, ritorno da re. Koné-Guendouzi, quasi (non) amici. Paredes gaudio

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Pagine Romaniste (R. Gentili) – Roma magnifica. I giallorossi inaugurano il 2025 con una grandissima prestazione. In 18 minuti conquistano il derby con le reti di Pellegrini e Saelemaekers. Di resistenza nel secondo tempo arriva la vittoria.

LE PAGELLE


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Svilar 8 – Isaksen è l’unico che trova la porta nel primo tempo, Mile comodamente raccoglie tra le mani. Si rialza e lancia per Dovbyk, che creerà il 2-0. Lo mantiene con due interventi. Decisivi, ancora un volta.

Mancini 7 – L’ultimo derby l’ha deciso ed infuocato. Il fuoco gli è rimasto dentro: al gol dell’amico Lorenzo, urla verso la tribuna. Cosa non si sa, ma di sicuro non auguri di buon anno vista la fretta di Pelle a mettergli la mano davanti alla bocca. Lo stesso fa lui con Castellanos e Dele-Bashiru. Non affonda nel forcing del secondo tempo.

Hummels 7 – Qualche partita importante, tra finali di Champions e di Mondiale, l’ha giocata. Il primo derby di Roma lo vive con la consueta autorevolezza. Isaksen fa dribbling su dribbling, nessuno dei quali utile per superare il muro Mats. Fa passare inosservate alcune piccole sbavature dovute alle scelte di tempo. Chiude il primo derby discutendo con Castellanos, portandolo all’espulsione nel parapiglia finale.

Ndicka 7,5 – Meno appariscente dei compagni, ugualmente efficace. Isaksen ha gloria solo quando riesce ad eludere il suo pressing. Il vantaggio parte da lui, rapido nel vedere e trovare Dovbyk.

Koné 7 – “In campo non ci sono amici”. Indossa l’elmetto per la prima battaglia capitolina, vedendo dall’altro fronte il compagno di nazionale Guendouzi con cui ha diverse cose da dirsi da vicino. Le spade spesso si incrociano, Manu non ne esce mai ferito. Quasi (non) amici.

Paredes 7,5 – Più dietro che avanti. I tagli di Isaksen, Dele-Bashiru e Castellanos riescono talvolta ad infastidire la difesa giallorossa: Leandro corre in soccorso. Movimenti e tempistiche ricordo chi quel numero (16) lo ha indossato per anni. Vigile quando Isaksen cerca di girarsi in area, è l’ultimo baluardo da superare per i laziali.

Angelino 7 – Fresco di compleanno, ieri ha spento 28 candeline, divide il derby in due atti: il primo è un racconto difensivo, dove subisce qualcosa di troppo da Isaksen. Uscito, ha più campo per servire: propizia la girata di prima di Pellegrini, finita sul petto di Provedel. Campo, poi aperto nel contropiede in cui con uno scatto super recupera su Dia. Prende fiducia e va in crescendo.

Pellegrini 9 – Quando, se non oggi? Dall’inizio, a sorpresa. Il nuovo anno gli regala il pass che lo porta a giocare il derby. Dal celeste del Napoli, ultima titolarità, a quello laziale. Che, da buon romanista, gli fa accendere il sacro fuoco dentro. Senza perdere tempo, la prima giocata è il gol del vantaggio. Sotto la Nord. Contro tutti. Utilissimo anche dietro. Da capitano. E allora baciala ancora, Lorenzo.

Dybala 7 – Mai ha segnato con la maglia della Roma contro la Lazio, continuando lo strano digiuno anche oggi. Forma fisica impressionante. Fa tutto quello che serve, battibecchi compresi. Quando l’asticella del nervosismo stava per salire oltremisura, Ranieri lo chiama in panchina. (Dal 75’ Baldanzi 6 – Si sacrifica, vestendo perfettamente i panni del bersaglio per spezzettare il gioco).

Dovbyk 6,5 – Non segna, fa segnare. In entrambi i gol si arriva

Ranieri 8,5 – Scelte contro corrente le ha sempre fatte. Nei derby ancora di più. Da Totti-De Rossi fuori a Pellegrini dentro. Il risultato è lo stesso: pokerissio calato, 5 derby vinti su 5. E pensare che, da vecchio stratega, ha detto che l’esperienza non contasse. Così, predicando calma, porta la vittoria.

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