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·23 de marzo de 2025

Juventus, perché hai scelto il sergente Tudor: le 3 principali motivazioni

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Nella giornata di oggi, la Juventus ha ufficializzato l’esonero di Thiago Motta e il conseguente arrivo di Igor Tudor in panchina. Ma quali sono i motivi che hanno spinto Giuntoli a puntare sul tecnico croato?

La Juventus ha ufficialmente un nuovo allenatore. Ritorna in quel di Torino Igor Tudor, dopo aver vestito bianconero sia come giocatore che come vice allenatore di Andrea Pirlo. Il nuovo tecnico bianconero avrà l’arduo compito di ricompattare uno spogliatoio, che dall’esterno, sembra essersi sgretolato giornata dopo giornata sotto la gestione Thiago Motta, ma soprattutto, portare la Juventus a raggiungere l’obiettivo stagionale del quarto posto in classifica. La dirigenza della vecchia signora, ha quindi deciso di puntare in modo deciso su un allenatore che conosce bene l’ambiente, inserendo nel suo contratto anche un rinnovo automatico in caso di qualificazione in Champions League. Ecco quali sono i 3 motivi principali che hanno convinto Giuntoli e la proprietà a scegliere Tudor.


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Juventus, ecco Tudor: potrebbe essere il “nuovo Conte”

Igor Tudor in tutte le sue esperienze passate da allenatore, ha sempre optato per un calcio a trazione offensiva, trasmettendo ai suoi giocatori la sua grinta e la sua passione. Nonostante non abbia mai allenato per un’intera stagione una big del nostro calcio, la Juventus ha deciso di puntare forte su di lui. Ecco quali potrebbero essere i motivi dietro la scelta.

Juventus, con Tudor ti distacchi dal passato

Igor Tudor non ha mai amato un calcio difensivo. Il croato è sempre stato al passo con i tempi e ha capito che segnare tanto è diventato molto importante. L’allenatore nelle sua esperienza a Verona rilasciò queste dichiarazioni: “Il calcio è sempre più esigente, basta speculare. Lo dimostra anche il nostro campionato: si fanno sempre più gol, si va di più all’attacco. Il calcio si fa per i tifosi, poi è giusto che sia il risultato a determinare. Se c’è da scegliere tra 4-3 e 1-0 scelgo 4-3. Si è parlato del mio calcio come poco applicabile nelle grandi squadre, ma oggi c’è molta più possibilità di fare questo gioco”. Con queste parole Tudor si distacca fortemente da quella che è stata la filosofia della Juventus negli ultimi anni, prima con Max Allegri, fondatore del “Corto Muso” e poi con Thiago Motta, che a Torino ha portato qualche 0 a 0 di troppo.

Tudor, un nome che “placa” i tifosi

Negli ultimi anni, sono state frequenti le polemiche dei tifosi sulle scelte societarie, soprattutto per quanto riguarda il ruolo dell’allenatore. Già durante il primo quinquennio di Allegri, molti tifosi avrebbero voluto una squadra più divertente ma poi la mancanza dei risultati li ha portati ad un dietrofront e, nonostante un Allegri-bis tutt’altro che convincente, molti tifosi hanno continuato ad invocare, anche durante questa stagione, un ritorno in panchina dell’allenatore di Livorno, contestando in modo deciso l’ormai ex allenatore Thiago Motta. Nelle ultime giornate infatti, sono stati frequenti i fischi arrivati alla squadra, da parte degli stessi tifosi. Adesso con l’arrivo di Tudor, da molti etichettato come “vero juventino”, le proteste potrebbero attenuarsi e il tifo organizzato bianconero, potrebbe tornare a supportare la squadra allo Stadium.

E se Tudor fosse il nuovo Conte?

In questi giorni è ritornato in voga il nome di Antonio Conte come prossimo allenatore della Juventus. Dal 2014, anno del suo addio, molti tifosi hanno chiesto a gran voce il suo ritorno, ma la società, dalle notizie trapelate negli ultimi anni, si è sempre opposta. L’allenatore di Lecce ha sì lasciato un ottimo ricordo nel cuore dei sostenitori bianconeri ma a sua volta, non ha lasciato in modo pacifico il club. Tudor potrebbe rappresentare una sorta di erede di Conte, infatti entrambi hanno molto in comune. Tutti e due gli allenatori vivono intensamente la partita, dando una spinta in più durante il match alla squadra; entrambi durante la settimana attuano degli allenamenti intensi dal punto di vista fisico ed infine, sia l’uno che l’altro, amano pressare in modo aggressivo e nella metà campo avversaria, dominando così la partita.

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