Juventus, Thuram: “In Francia ho sofferto per il razzismo, è necessario non fare finta di niente” | OneFootball

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·1 de abril de 2025

Juventus, Thuram: “In Francia ho sofferto per il razzismo, è necessario non fare finta di niente”

Imagen del artículo:Juventus, Thuram: “In Francia ho sofferto per il razzismo, è necessario non fare finta di niente”

Tanto spazio al tema del razzismo nell’intervista di Kephren Thuram a La Stampa, dove il calciatore ha parlato delle sue esperienze in merito.

Anche Kephren Thuram ha sofferto il razzismo. Il calciatore, in un’intervista a La Stampa, ha raccontato i suoi pensieri in merito, oltre alle sue brutte esperienze in Francia. Ecco le sue parole:


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Non so quando sarà superato il razzismo, so che è necessario non fare finta di nulla. Sono felice di portare la mia voce tra i giovanissimi per sensibilizzarli su questo. Sono rimasto in Italia fino a 4 anni e di quel periodo non ricordo bene, ma in Francia il razzismo l’ho incrociato. Temo non ci sia un posto specifico in cui incontrarlo, è un atteggiamento. Anche io ho avuto le mie brutte esperienze“.

Thuram sul razzismo: “A 13 anni sono stato discriminato in Francia”

Il giocatore, dopo aver parlato della tematica, ha anche raccontato la sua prima esperienza con il razzismo. Ecco le sue parole:

“Avevo 13 anni, circa, e mio padre mi ha lasciato davanti a casa, ero senza chiavi e aspettavo mia mamma facendo avanti e indietro di fronte al portone. Una donna mi ha fissato dicendomi di tornare da dove vengo. Io ci pensavo e mi chiedevo dove dovessi tornare… In Italia? Poi quella sensazione, la fitta. Mio padre mi aveva spiegato come mi sarei sentito ed è andata proprio così. Non dovrebbe succedere, capiterà ancora. Papà ha aiutato me, spero di averlo fatto con qualcun altro”.

In seguito, l’ex Nizza ha parlato dell’atteggiamento della società in merito: “Il pensiero bianco esiste ancora, pure certi afrodiscendenti lo seguono. Ed è ancora più triste: è un retaggio colonialista che buca il tempo. La nostra società ne è intrisa, il pregiudizio della superiorità a prescindere è durissimo a morire. Siamo comunque distanti da quando non si potevano usare gli stessi bagni o sedersi sul bus. Evolviamo e questo conta”

Infine, al calciatore è stato chiesto se effettivamente il mondo del calcio stia combattendo questo tipo di fenomeni: “La volontà c’è. Alla Juve si parla spesso di come combattere il razzismo, bisogna trovare una comunicazione efficace e reazioni forti”.

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