Pagine Romaniste
·19 de abril de 2025
Roma-Verona, Ranieri: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ma siamo stati bravi. Dybala è un leader”

In partnership with
Yahoo sportsPagine Romaniste
·19 de abril de 2025
Claudio Ranieri è stato intervistato al termine di Roma-Verona da DAZN. Le parole del mister dei giallorossi dopo il diciassettesimo risultato utile consecutivo:
Quanta forza da questa vittoria? “Vale tanto. Il girone di ritorno è sempre più difficile di quello d’andata. Sapevamo che era una partita difficile. Erano un rullo compressore. Siamo stati bravi, non era facile trovare il varco giusto”.
Ci racconta qualcosa di Dybala in panchina? “Lo vedete voi. È un leader parla nello spogliatoio quando la squadra va in campo. Da calma e determinazione alla squadra con le sue parole. Ci dà carica”.
Neanche 50 centesimi si gioca sulla qualificazione in champions? “No, ci sono troppe squadra d’avanti. Abbiamo degli scogli importanti. Sarà difficile per noi ma voglio che sia così anche per gli altri”.
Ghisolfi ha detto che si giocherebbe 2€. “Ghisolfi è francese è un po’ corto di tasca”
Ranieri a Sky Sport
Analisi del match? “È stata una partita difficilissima, così come ce la immaginavamo. Sapevamo che era una squadra molto fisica, un rullo compressore. Loro giocano in avanti e poi ti vengono in contropressing. Non era una cosa facile, perché poi hanno due punte molto veloci e nell’uno contro uno sono molto abili. Però bene, bene per noi perché siamo riusciti a sbloccare il risultato”.
Una concretenza di Soulé, gliel’avevo chiesta no? “Sì, Soulé e il cambio gioco di Cristante che è stato meraviglioso. Bene, bene anche Shomurodov dopo. Ma tutti quanti, non mi piace fare delle classifiche. I ragazzi hanno sofferto come piace a me. Non è stata, lo ripeto, una partita facile. Volevamo i tre punti, sono venuti e facciamo una buona Pasqua. Noi e i nostri tifosi”.
Sulla zona Champions. “Ma non lo so, io dico che… Io accetto le scommesse, ho il salvadanaio, datemi i soldi. No, non è facile, ragazzi, non è facile. Allora, un conto, dire, questi ragazzi stanno facendo una cosa straordinaria. Noi ci proviamo, ci proviamo. C’è il sogno? Benissimo. Poi c’è il pensiero e poi c’è l’azione. Allora, adesso c’è da lavorare. C’è da lavorare perché abbiamo delle partite meravigliose, bellissime, perché c’è l’Inter, la Fiorentina. Non è una passeggiata tra i boschi, per cui ci siamo. Ci siamo, vogliamo fare bene, vogliamo che alla fine i nostri tifosi siano contenti del nostro campionato. È iniziato male, ma deve finire possibilmente bene”.
Sulla squadra. “Allora, c’è un buon gruppo, un buon gruppo che per questo, non resto perché basta, basta è giusto. E poi bisogna lasciare il tempo al nuovo allenatore di capire il suo gruppo, plasmarlo e cominciare a salire in classifica. Perciò un altro anno con me sarebbe un anno perso. Io non voglio che la Roma perda tempo. Abbiamo tanto da lavorare e tanto da fare. Per cui è giusto che io mi faccia da parte e arrivi un allenatore che sa quello che vuole e come ottenerlo”.
Se i Friedkin comprassero quei due giocatori che probabilmente mancano per competere per lo scudetto l’anno prossimo direttamente, allora per te avrebbe più senso restare? “No, io ho finito. Non c’è più senso. Non c’è più senso. Basta. La prossima domanda. È già tanto che son tornato (ride, ndr)”.
Nel frattempo è accaduto che probabilmente c’è un nome nuovo a disposizione che è quello di Ancelotti. Merita un aggiornamento della lista o è lontano dai profili che avete già mandato? “Non parlo più dell’allenatore, mi dispiace, e credo che ci sia anche la macchinetta del caffè nel mio ufficio (ride, ndr). Vi ho detto che vi ho sentito, prima di venire, vi ho sentito”.
Ranieri in conferenza stampa
Ha cambiato idea sull’obiettivo Champions? Perché Ghisolfi ha detto altro… «Ghisolfi? È un tirchio, ha messo due euro. L’obiettivo ora è quello di fare bene contro una squadra meravigliosa. Sabato. Chi è che mi ha ripreso? Volevo vedere se eravate attenti”.
È rimasto sorpreso dalla sistemazione del Verona? “Quando gli avversari cambiano, devi essere pronto a correre ai ripari, perché altrimenti hai una falla nella tua difesa. Allora abbiamo detto a Baldanzi di allargarsi, perché aveva il compito di stare vicino all’avversario e poi attaccare il centrale. A un certo punto, visto che non riuscivano a far arrivare palla al play, si sono messi a quattro e abbiamo fatto scendere il terzino. A quel punto Angeliño era a metà tra due posizioni e allora ho detto a uno che era più vicino a me di mettersi largo, in modo da darci una mano e attaccare poi alle spalle tra il terzo e il quinto”.
Ci può parlare del colloquio con i Friedkin? “Non parlo, mi dispiace. Basta con un discorso trito e ritrito, non lo voglio affrontare. Parliamo della partita, parliamo dell’obiettivo che abbiamo davanti, che è importante. Mi dispiace”.
Cosa manca per chiudere le partite dopo l’1-0? “Intanto è meglio vincere 1-0, che non è facile. Quando arrivi dalle ultime partite, non c’è niente di facile, non c’è niente da dire ‘oggi incontro facile, processo lineare’, no. Sono tutte difficili. Ve l’avevo detto ieri quanto sarebbe stata dura, perché il Verona è uno schiacciasassi: gioca sempre in avanti, ti viene a fare contropressing, ha due punte super veloci, ci ha messo in difficoltà. Io sono contento della prova dei miei giocatori perché mi hanno seguito alla lettera. Siamo stati bravi, pragmatici, rapidi nel pensare. C’è stato il gol, ed è stata una cosa meravigliosa: c’è stato quel cambio di gioco di Cristante che ha trovato Soulé sull’esterno opposto. L’uno contro uno, è riuscito a saltare anche il portiere e ha messo il pallone dentro. Queste sono le cose che mi fanno piacere: quando vedi che i giocatori capiscono che l’allenatore li sta mettendo in guardia. Perché sai, è facile dirlo, glieli fai rivedere, mostri i filmati… Ma era una partita tosta, il Verona in questo momento è una brutta gatta da pelare. E sono contento per questo, perché i ragazzi mi hanno seguito alla lettera”.
Dopo il derby ha parlato di mancanza di verticalizzazioni. Può bastare la Roma di oggi per le prossime partite? “Non lo so, per questo ho detto che sarà difficilissimo. Abbiamo fatto quello che tutti si aspettavano da noi, proprio per questo non era facile trovare la profondità. Ci abbiamo provato in tutti i modi, anche mettendo qualche palla lunga che magari non aveva tanto senso, ma serviva per non farci prendere in contropiede. Loro aspettavano la palla corta per entrare uomo su uomo, prendere palla e ripartire. E questo gliel’abbiamo concesso poche volte. Per questo sono molto contento: i miei hanno preso meno botte. Non è che il Verona volesse fare male, ci mancherebbe, ma va anche considerato che è la squadra più fallosa del campionato, quella con più ammonizioni e con più cartellini rossi. Tutto questo ti dice che tipo di squadra hai di fronte. In più, sono in un gran momento di forma, giocano in verticale, sono veloci. A parte un contropiede nel secondo tempo — che però è finito in fuorigioco, e si era visto chiaramente dalla mia posizione — non gli abbiamo concesso quasi nulla. E questo significa che abbiamo fatto davvero una grande partita”.
A che livello sono le energie psicofisiche? “Giochiamo con un’altra leggerezza, e questo significa che lo stato di forma era ottimo. Forse anche le squadre avversarie volevano giocare di più. Adesso, come ho detto, non c’è più da scherzare: tutti siamo alla ricerca di punti. Quello che posso commentare è che noi fisicamente stiamo bene, perché altrimenti non riesci a tenere questo ritmo contro una squadra come il Verona, né contro la Juventus né contro la Lazio. Certamente, forse non tutti sono al top della forma, perché lo stato di forma dipende sia dall’aspetto fisico che da quello mentale. Forse qualcuno è stanco anche mentalmente. L’ho detto ieri: devo stare attento a dosare bene le forze di ognuno, perché magari qualcuno fa bene il primo tempo e cala nel secondo, oppure viceversa. E io devo tener conto di tutte queste cose”.