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·12 avril 2025

Bomber da derby: tocca a Dovbyk

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Il Messaggero (A. Angeloni) – Li ha decisi Gianluca Mancini, oppure Lorenzo Pellegrini con Alexis Saelemaekers. C’è una fuga di bomber, e nemmeno Paulo Dybala è riuscito a fare gol alla Lazio in questi anni romani. Non è un derby (dal punto di vista della Roma) per centravanti, insomma. Bisogna fare un salto indietro, a Tammy Abraham, che ha inciso e deciso il derby tre anni fa, il 20 marzo 2022, con una doppietta. Prima dell’inglese bisogna andare ancora più indietro, a Edin Dzeko, un colosso della Roma e non certo un centravanti di passaggio, anche se lui, come Dovbyk, all’inizio del suo percorso romanista veniva spesso messo in discussione. Ma poi il “g” bosniaco ha messo la firma in tre derby su 17 giocati. Non tantissimi, non siamo ai livelli di Montella e Delvecchio, e non scordiamo Totti che non era un centravanti, era tutto. Poi stop. I centravanti si sono messi in pausa, ci hanno pensato Pellegrini, Strootman, Kolarov, Mkhitaryan, Pedro (proprio lui) e poi torniamo a Mancini, lo scorso anno, con De Rossi in panchina.

Dovbyk è al suo secondo derby, nel primo è stato decisivo come sponda, ma senza mai essere pericoloso in area avversaria: ci hanno pensato il capitano e Saelemaekers. Giocare da boa, trattenere il pallone, andare avanti a spallate, non sono proprio le sue qualità principali. «Tienila, tienila», gli urlava Ranieri dalla panchina la sera di Roma-Juve. Niente, quella palla Dovbyk non la riesce proprio a gestire come vorrebbe e come gli chiede l’allenatore. Lo fa raramente, a volte pure bene. Lui è centravanti d’area, in particolar modo, vuole e deve fare gol, il suo destino è appeso a quello. Più ne fa, più appare forte, è il destino degli attaccanti. Se segni in un derby poi, passi alla storia.

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