PianetaBari
·10 avril 2025
Leonetti a <i>PianetaBari</i>: “Bari, sogno ancora un ritorno. Segnare al San Nicola con l’Altamura mi ha fatto venire i brividi”

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·10 avril 2025
In queste ultime ore la Team Altamura, club dell’entroterra barese, ha matematicamente conquistato la salvezza nel girone C di Serie C con ben tre giornate d’anticipo. Uno dei principali protagonisti di questo traguardo è stato Vito Leonetti. L’attaccante classe 1994, nato proprio a Bari, ha segnato sino ad oggi 16 gol conducendo la squadra di Di Donato verso la permanenza tra i professionisti.
Leonetti è cresciuto nelle giovanili del Bari esordendo tra i professionisti proprio con la maglia biancorossa in un Siena-Bari del 2013, anno della cosiddetta meravigliosa stagione fallimentare. Da lì in poi un lungo girovagare per l’Italia vestendo le maglie di Agnonese, Savoia, Akragas, Lumezzane, Reggina, Vastese, Matelica, Turris, Cerignola ed infine Team Altamura. L’attaccante è intervenuto ai nostri microfoni spaziando tra passato, presente e futuro. Clicca qui per leggere le parole di Longo pre Palermo-Bari.
Copyright: Team Altamura
Leonetti, come è andata questa tua prima stagione con la maglia della Team Altamura? «Personalmente mi ritengo soddisfatto delle mie 16 reti stagionali, 14 in campionato e 2 in Coppa. Si poteva fare qualcosa in più perché un pò di gol me li sono mangiati e ho anche sbagliato un rigore. Mi sono messo a totale disposizione della squadra e del mister per tirar fuori il meglio di me, venivo da una stagione che non era andata nel migliore dei modi. Volevo una risposta personale e l’ho avuta, non è facile far sempre più di dieci gol all’anno da esterno. Quest’anno mi son rimesso in gioco con una squadra giovane. Loro si son messi a totale disposizione e io per loro. I risultati si son visti».
Quando avete capito che vi sareste salvati? «Non siamo partiti come dovevamo. Abbiamo perso le prime 4 partite perchè eravamo una squadra nuova con giocatori nuovi, non riuscivamo ad inquadrare il modulo. Sostanzialmente abbiamo sempre fatto la partita, non riuscivamo ad ottenere i risultati. Poi abbiamo trovato la quadratura perfetta, abbiamo trovato la prima vittoria e da lì nella mente abbiamo capito di doverci aiutare l’un l’altro per poter portare a casa qualche punto in più. Nelle partite successive credo si sia visto un cambiamento della squadra».
Ti piacerebbe restare ad Altamura? «Attualmente sono un giocatore del Cerignola, non so come andranno le cose e cosa mi offrirà il mercato a giugno. Dovrò valutare tantissime situazioni, ad Altamura si sta bene perchè c’è una società seria che non ci ha mai fatto mancare nulla. Ti mettono tutto a disposizione e non ti fanno mai pesare nulla, io che ho girato un bel pò di Serie C non ho viste queste situazioni in tante altre società. Mi sento di ringraziare tutti quanti. Penso che l’Altamura farà dei passi in avanti a livello societario, di campo e di stadio. Meritano di fare il professionismo. Se resterò o meno non so ancora, sono sincero».
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Tornando indietro con il tempo, che ricordi hai dell’esperienza con il Bari? «L’esperienza a Bari è stata per me indimenticabile, avevo 18 anni e salivo dalla Primavera in prima squadra. Era un momento di felicità e di entusiasmo a mille. Fare allenamento insieme a giocatori che vedevi in Tv credo che sia un qualcosa di magnifico. Mi sono messo a totale disposizione della squadra, sono stato con loro anche fuori campo perché mi volevano molto bene. Ho avuto la fortuna di esordire la seconda giornata di campionato a Siena ed anche in Coppa Italia».
Come mai ci hai messo un pò ad esplodere? Cosa è venuto meno nel corso degli anni? «Al tempo, forse, non avevo la testa giusta per incanalarmi in quella che era la realtà Bari. Questo mi ha un pò frenato, non ero consapevole di dove mi trovassi. Però mi son sempre messo a disposizione perché avevo tanta voglia di giocare. Ho trovato poco spazio perché avevo davanti a me giocatori forti e di categoria. Non ho mai aperto bocca e sono sempre stato al mio posto».
Hai esordito nella meravigliosa stagione fallimentare. Come è stato vivere quella stagione? «Non è stato facile viverla dall’interno. I giocatori non erano totalmente sereni perchè eravamo terzultimi, retrocedere con la maglia del Bari significava tanto. Poi Bari è una piazza sentita, calorosa che dovrebbe stare solo in Serie A per quello che dimostra dentro e fuori dal campo. Solo in Serie A vedi stadi con 15/20/30 mila persone. Quella stagione è stata a due facce, i primi sei mesi sono stati un incubo e da gennaio in poi il gruppo è diventato super unito e compatto superando tante cose negative. Non ha più pensato a cosa succedeva fuori dal campo e la cavalcata si è vista. Vincevamo sempre, per me è stato un anno indimenticabile. Devo ringraziare il Bari perché hanno dato il via alla mia carriera. Le strade poi si son divise e mi è dispiaciuto tantissimo».
Cosa hai provato nel ritornare al San Nicola, questa volta con la maglia dell’Altamura? «Per me è stata una emozione incredibile, mi son venuti i brividi. Appena sono rientrato mi son venuti in mente tanti ricordi bellissimi, ho visto quello stadio con il tutto esaurito durante i playoff. Segnare è stata anche un’altra grande emozione, a Bari non ho potuto segnare mentre con l’Altamura ho giocato e segnato al San Nicola. È uno stadio che si fa sentire».
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Nel corso della tua carriera hai sognato, o sogni ancora, di rivestire la maglia del Bari? «Nel corso del tempo ho sognato di tornare tante volte e lo sogno ancora. Vedendo i numeri avrò fatto più di 100 gol negli ultimi sette/otto anni. L’idea di tornare c’è sempre perché Bari è Bari, lì mi sento a casa. Ho tanti amici e tifosi e tifosi che mi conoscono. Seguo sempre le partite del Bari, anche in questo momento in cui non sta andando bene. Sono sempre un loro tifoso».
Come stai vedendo allora il Bari in questa stagione? «Viene da un momento negativo con quattro pareggi ed una sconfitta nelle ultime cinque ma sicuramente il mister, per la rosa che ha a disposizione, centrerà l’obiettivo. Ci sono tanti giocatori di spessore. Penso che il Bari possa arrivare ai playoff e dire anche la sua».
Si dice che giocare a Bari non sia per tutti perchè qui c’è una pressione diversa. Sei d’accordo con questa frase? «Sicuramente Bari è una piazza totalmente diversa dalle altre, è una piazza dove il tifoso farebbe di tutto pur di venire a vedere la partita. È una squadra molto seguita e sentita, a Bari c’è tanta pressione e si sente, i tifosi vogliono vincere perché è quello ciò che conta. Loro sono abituati a stare in Serie A, hanno vissuto dei momenti con giocatori e squadre forti: vogliono tornare a quei livelli. Il Bari meriterebbe di star la».
Cosa ti aspetti da Bari-Palermo di domani? «È una partita molto importante questa, il Palermo è già in zona playoff mentre il Bari non viene da risultati positivi ed è fuori dalle prime otto per due punti. Sarà importante a livello di squadra, dovranno essere bravi a reggere fino al novantacinquesimo. Spero in una vittoria così che si rimettano in carreggiata per i playoff. Il Bari ha una rosa importante rispetto a tante altre che ci sono in Serie B».