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·6 April 2025
Nuova aggressione a un arbitro: l’AIA oscura il sito ufficiale in segno di protesta

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·6 April 2025
Dopo l’ennesimo episodio di violenza su un direttore di gara, l’Associazione Italiana Arbitri lancia un segnale forte: homepage oscurata e appello per un intervento istituzionale.
L’Associazione Italiana Arbitri ha scelto una forma di protesta forte e simbolica: oscurare il proprio sito ufficiale, sostituendolo con un’immagine contro la violenza. La decisione arriva in seguito all’ultima, gravissima aggressione subita da un arbitro durante una gara del campionato provinciale Under 17 in Sicilia, tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara.
Secondo quanto riportato in una nota ufficiale dell’AIA, l’episodio si è verificato nei tempi supplementari dell’incontro, ed è degenerato in un’aggressione fisica ai danni del direttore di gara, colpito con calci e pugni anche da persone provenienti dagli spalti. La situazione ha richiesto l’intervento dei carabinieri, mentre in campo si accendevano ulteriori tensioni tra i calciatori stessi.
Una scia di violenza che non si arresta Non si tratta di un caso isolato. Solo 24 ore prima, un fatto simile è avvenuto in Campania, e nelle settimane precedenti altri episodi sono stati segnalati in Veneto, Lazio e in diverse regioni italiane. Una spirale che, secondo l’AIA, è diventata “inaccettabile”.
Il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, ha rilasciato un duro commento:
“È una situazione ormai inaccettabile. Queste incresciose aggressioni contro i nostri arbitri, spesso giovanissimi, picchiati da persone che per età potrebbero esserne i genitori solo per un fuorigioco o un rigore, devono essere oggetto di una profonda analisi, anche a livello istituzionale e politico. Non si tratta più solo di sport, ma di un problema sociale che deve essere affrontato con decisione da tutta la società civile”.
La condanna dell’AIA Acireale Anche la sezione AIA di Acireale, competente per territorio, ha diffuso un comunicato durissimo:
“Scene di una violenza inaudita che ci lasciano inorriditi e disgustati. Siamo senza parole. Questo non è calcio, questo non è sport. Oggi abbiamo perso tutti”.
Una protesta simbolica, un grido d’allarme concreto Con l’oscuramento del sito ufficiale, l’AIA vuole scuotere l’opinione pubblica e sollecitare risposte concrete dalle istituzioni. Non solo più regolamenti e sanzioni sportive, ma un vero intervento culturale e sociale per restituire dignità e sicurezza a chi scende in campo per garantire il rispetto delle regole.