Calcio e Finanza
·19 April 2025
Senza quinto posto si accende la corsa per l'oro della Champions: l'Inter viaggia oltre ogni record di incasso

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·19 April 2025
L’Italia si presenta al giro di boa delle semifinali delle tre coppe europee con soltanto due squadre in lizza per i vari titoli: Inter in Champions League e Fiorentina in Conference. Contando le 12 semifinaliste stanno meglio Inghilterra con quattro (Arsenal, Manchester United, Tottenham Hotspur e Chelsea) e Spagna con tre (Barcellona, Athletic Bilbao e Real Betis). Poi il quadro viene completato con le nazioni con una sola semifinalista: Francia (Paris Saint-Germain), Norvegia (Bodo Glimt) e Svezia (Djugarden).
Per la Serie A, nonostante il nostro campionato potesse sfruttare a inizio stagione il posto extra in Champions League, è uno tra i risultati peggiori degli ultimi anni considerando che:
La conseguenza è che, stante l’uscita della Lazio dall’Europa League, l’anno prossimo la Serie A non godrà più del posto extra in Champions League che è matematicamente di Inghilterra e Spagna. E questo non farà che infuocare ancora di più la corsa per le coppe in campionato, dove dalla terza posizione dell’Atalanta alla nona del Milan (in mezzo ci sono Juventus, Bologna, Lazio, Roma e Fiorentina) si assisterà a una sfida a perdifiato soprattutto per i due posti ancora disponibili (dando per certi quelli di Inter e Napoli) per la competizione più prestigiosa. Kermesse che grazie alla nuova formula sta mantenendo le promesse di essere molto più remunerativa di quanto non fosse con il precedente modello. Il caso dell’Inter di quest’anno ne è l’esempio più plastico.
Con la qualificazione alle semifinali ottenute a spese del Bayern Monaco, la squadra di Simone Inzaghi sta regalando alla società nerazzurra la stagione perfetta dal punto di vista dei premi e degli incassi, anche se è altrettanto dispendiosa in termini di consumo fisico da parte dei giocatori.
Questo perché, oltre al campionato (dove è in corsa per il titolo nazionale) Lautaro e compagni sono in semifinale sia di Coppa Italia che di Champions League. Pertanto non avrebbero potuto assicurare alla società un maggior numero di partite in casa.
Volendo spaccare il capello si potrebbe obiettare che l’Inter avrebbe potuto giocare una partita in più a San Siro se fosse giunta alle semifinali passando per i playoff (e non qualificandosi direttamente per gli ottavi), però in quel caso avrebbe perso in maniera notevole in termini di premi UEFA che sono commisurati alle posizioni in graduatoria.
Insomma, lasciando perdere la stagione del Triplete 2010 (visto che nell’epoca del calcio-business 15 anni equivalgono a un’era geologica o quasi), la stagione corrente in termini economici (non in quelli sportivi perché due anni orsono l’Inter a questo punto in campionato non stava lottando per il primo posto ma solo per un piazzamento Champions) ricorda da vicino quella 2022/23, quando i nerazzurri, oltre alle gare di Serie A, andarono in fondo sia alla Champions League (persa in finale contro il Manchester City) sia alla Coppa Italia, vinta contro la Fiorentina all’Olimpico.
Ed è proprio sotto questo aspetto che è importante approfondire il discorso nei particolari.
Nello specifico il passaggio in semifinale alle spese del Bayern Monaco ha fruttato solo in termini di premi UEFA 15 milioni alle casse nerazzurre. E questi si vanno a sommare agli altri già conquistati nelle varie fasi del torneo, il che porta il bottino dell’Inter, senza contare eventuali premi degli sponsor e nemmeno gli incassi del botteghino per le sei partite casalinghe fin qui disputate, a quota 113,5 milioni. Di seguito, tutte le cifre secondo le stime di Calcio e Finanza:
Si tratta di un cifra record nella storia nerazzurra che, già prima della semifinale con il Barcellona, supera abbondantemente quella incassata (101,3 milioni) nell’intera campagna 2022/23 quando la squadra arrivò in finale a Istanbul.
Nella tabella sottostante tutti i dettagli dei premi UEFA incassati dall’Inter nella sua storia recente. Da notare che nella stagione del Triplete (2009/10) la cifra totale incassata fu di nemmeno 50 milioni. A testimonianza di come si sia evoluto il business legato al calcio in questi 15 anni.
Qui i numeri:
Non solo, ma allargando il campo a tutte le migliori annate delle squadre italiane in termini di premi UEFA nelle ultime dieci stagioni in Champions League, quella 2024/25 dell’Inter è già la migliore di tutti i tempi grazie appunto ai 113,5 milioni di euro fin qui incassati. I nerazzurri, ancora prima della semifinale contro il Barcellona, hanno già superato la Juventus del 2016/17 che arrivò in finale contro il Real Madrid e incassò quell’anno 110,4 milioni.
Sul terzo gradino del podio si posiziona ancora l’Inter, che nella stagione 2022/23 raggiunse la finale.
La cifra record di questa stagione è legata inevitabilmente a doppio filo alla crescita del montepremi messo a disposizione dalla UEFA. Con il nuovo format, arrivare in fondo al torneo porta sì un maggior numero di partite, ma anche più ricavi rispetto al passato.
In aggiunta a tutto questo bisogna considerare poi gli incassi delle partite disputate. In questo quadro si noti che il match contro il Bayern Monaco, con un San Siro delle grandi occasioni, non solo ha fatto registrare il tutto esaurito con l’affluenza di 75.625 tifosi ma ha portato nelle casse dell’Inter 10.061.474 euro. Ovvero il terzo incasso più alto della storia per una partita di calcio disputata in Italia.
Ai vertici di questa particolare classifica rimane il derby di Champions League della stagione 2022/23 tra Inter e Milan, valido per la semifinale di ritorno del torneo, che ebbe un incasso lordo di oltre 12,5 milioni di euro. Segue l’altro derby di Champions, questa volta con il Milan padrone di casa, che portato invece un incasso di poco superiore ai 10,4 milioni di euro.
Sul podio si posiziona appunto Inter-Bayern Monaco dell’altra sera, scavalcando in questo modo un’altra sfida dei nerazzurri in Champions: quella della passata stagione contro l’Atletico Madrid.
Qui la top ten degli incassi:
In questo quadro va notato che:
Tutti numeri ovviamente che sono bene in testa ai decision maker del calcio e soprattutto di quei presidenti/proprietari, da Percassi a Lotito, da Cardinale alla Exor di John Elkann passando per i Fredkin, Saputo e Commisso, le cui squadre stanno lottando per gli ultimi due posti disponibili per la prossima Champions League all’interno del campionato nazionale.