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·30 marzo 2025
Ci pensa Dovbyk a mantenere la media Ranieri

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·30 marzo 2025
Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La prima senza Dybala finisce bene per la Roma sprecona. Decide un gol di Dovbyk, all’undicesimo centro in campionato, il settimo usato per sbloccare un risultato. Vittoria che poteva essere molto più facile, ma che comunque è di grande peso specifico. La trasferta di Lecce prolunga infatti la serie di filotti firmati da Ranieri: la Roma ha raggiunto 14 risultati utili consecutivi dal 22 dicembre 2024 (11 vittorie e 3 pareggi), 7 successi di fila in campionato, 5 trasferte portando a casa i tre punti. Un passo falso – viste le vittorie del Bologna di Italiano e della Juve del nuovo corso Tudor, proprio l’avversaria della prossima partita all’Olimpico il 6 aprile — avrebbe reso impossibile sognare ancora un pazzesco piazzamento in zona Champions. Numeri completamente opposti accompagnano invece il Lecce: 5 sconfitte di fila in campionato, ultima vittoria datata 31 gennaio (3-1 in casa del Parma).
Il pubblico dello stadio di Via del Mare continua a sostenere la squadra e Giampaolo la fa giocare abbastanza bene, però la situazione in classifica è davvero preoccupante. La prima scelta di Ranieri per sostituire Dybala è una via di mezzo tra novità (Soulé) e ritorno al passato (Pellegrini), schierati come trequartisti dietro a Dovbyk. Né l’argentino né il capitano hanno davvero inciso sulla partita. La mossa vincente dalla panchina, semmai, è stata aggiungere Shomurodov a Dovbyk, mettendo più pressione sulla difesa salentina. Il primo tempo avrebbe fatto la felicità di Calloni, il centravanti del Milan degli anni Settanta, che Gianni Brera soprannominò “lo sciagurato Egidio” per la capacità di sbagliare gol che sembravano già fatti. Quelli sprecati da Angelino e Koné, però, sono stati ai limiti della fantascienza. Lo spagnolo potrebbe appoggiare il pallone nella porta vuota, dopo uno scontro harakiri tra il portiere Falcone e Guilbert, ma lo mette incredibilmente a lato. Il francese approfitta di una costruzione dal basso modello suicidio ma poi tira addosso a Falcone — il portiere tifoso romanista che a tre mesi fece da comparsa in “Viaggi di nozze” di Carlo Verdone — quando poteva insaccare la palla ovunque.
Errori che sicuramente rafforzano l’idea di Ranieri di lasciare la panchina a fine stagione e sedersi dietro una scrivania da dirigente. Nessun allenatore può sopportare che il suo lavoro venga buttato così alle ortiche. Il Lecce, terrorizzato all’inizio, ha ripreso così coraggio e messo paura due volte a Svilar, bravo su Gallo e attento su Karlsson, che pero gli rende la parata più facile del dovuto. La ripresa è stata equilibrata, ma ancora una volta Ranieri ha indovinato i cambi e la strategia giusta. Dopo un gol di Mancini annullato per offside è arrivata la stoccata decisiva di Dovbyk. Colpa anche di Gaspar, che gli ha permesso di portare la palla sul sinistro. E da questi particolari che si giudica un giocatore.
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