Conferenza stampa Di Gregorio post Fiorentina Juve: «Siamo i primi a soffrire. Giuntoli è venuto negli spogliatoi per darci la spinta. Seguiamo il mister e le sue idee» | OneFootball

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·16 marzo 2025

Conferenza stampa Di Gregorio post Fiorentina Juve: «Siamo i primi a soffrire. Giuntoli è venuto negli spogliatoi per darci la spinta. Seguiamo il mister e le sue idee»

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Conferenza stampa Di Gregorio post Fiorentina Juve: le sue dichiarazioni dopo il match della 29ª giornata di Serie A 2024/25

Michele Di Gregorio ha parlato in conferenza stampa dopo Fiorentina Juve. Le dichiarazioni dopo il match della 29ª giornata di Serie A 2024/25.


COME CI SENTIAMO – «Sicuramente stasera male, come domenica con l’Atalanta. Siamo i primi a soffrire ed essere delusi, a sapere che prestazioni così non bastano e non sono all’altezza della Juventus. Ma l’unico modo per tirarci fuori dal momento è lavorando, compattando il gruppo».


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COSA STA MANCANDO – «La sensazione può essere quella, ma non consideriamo la parola ‘arrenderci’ e questo tengo a precisarlo. La squadra non si arrenderà, sono momenti duri e difficili: parleremo per capire cosa ci sta mancando, siamo un gruppo e bisogna sapere tutti cosa pensano e quali sono le difficoltà. Ora c’è la sosta e per noi che non andiamo in Nazionale c’è tempo per pensare».

COSA CI SIAMO DETTI NELLO SPOGLIATOIO«Il direttore ha parlato cercando di darci come sempre la carica e la spinta. Piangersi addosso nel calcio e nella vita serve a poco, bisogna reagire. Di noi non ha parlato nessuno. La scossa deve venire da dentro ognuno di noi. Dobbiamo analizzarci come singolo e come gruppo».

SIETE DALLA PARTE DI THIAGO MOTTA – «Seguiamo il mister, ciò che ci dice, le sue idee. Questo è un momento in cui compattarci, anche assieme all’allenatore e allo staff. La delusione e il dispiacere sono di tutti, non solo della squadra. Bisogna lavorare: ogni volta che c’è una difficoltà ho sempre lavorato più di prima».

LA SOLUZIONE – «Io non ce l’ho, ma bisogna stare tutti insieme come ha detto il direttore. E riguarda tutti quelli che lavorano alla Continassa. Dobbiamo analizzarci e lavorare, è questa l’unica strada».

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