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Emanuele Garbato·20 aprile 2025
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Emanuele Garbato·20 aprile 2025
Il Napoli ha agganciato l'Inter in vetta alla classifica in attesa del match dell'Inter col Bologna, eppure il tema centrale in casa azzurra non è la lotta Scudetto.
Lo scontro dialettico a distanza tra Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis che si è consumato negli ultimi giorni pone seri dubbi, ammessi dallo stesso allenatore, sulla sua permanenza nella prossima stagione nonostante altri due anni di contratto.
Il tutto è cominciato con una risposta in conferenza stampa che ha amplificato la perplessità già emersa nelle scorse settimane: "Qui ho capito che alcune cose non si possono fare: ho detto che Napoli non sarebbe stata terra di passaggio per i calciatori, poi la cessione di Kvara ha dimostrato altro. Oggi mi rimangio alcune dichiarazioni che ho fatto alcuni mesi fa."
Dopo il successo col Monza, Conte è tornato sul tema. Ai microfoni di DAZN è stato abbastanza diplomatico, dichiarando anche amore a Napoli e mostrando disponibilità a restare.
In conferenza, però, ha ben spiegato quali sono le condizioni affinché dia questa disponibilità: "Devo calcolare tutto e non sono stupido, devo avere anche armi... di essere massacrati l'anno prossimo non ho voglia. Siamo contenti perchè la Champions è tornata a Napoli e gli introiti arriveranno, ora ho restituito quello che mi ha dato il popolo napoletano".
"Ora bisogna stare sereni e cercare di vincere il campionato perché questi ragazzi si ammazzano per il Napoli. Se ci riusciremo non lo so, ma in maniera molto serena con il presidente con cui ho un ottimo rapporto, perché è una persona per bene. Devo proteggermi, non metto il mio fondoschiena per essere abusato."
Sono parole che vanno analizzate. Conte ha lasciato intendere chiaramente che resterà solo in caso di miglioramenti profondi della rosa e che è attento altrettanto a quelli strutturali come la creazione di un centro sportivo di proprietà all'avanguardia.
De Laurentiis dovrà alzare l'asticella, spostando verso l'alto le ambizioni del Napoli. Come detto dall'allenatore, i due dovranno parlare e solo successivamente si arriverà a una risoluzione. Lo ha ribadito lo stesso ADL: "Le valutazioni in itinere possono creare anche un disagio, è sempre meglio farle alla fine". Al momento, però, resta possibile che Conte vada altrove.
Questo altrove, al momento, coincide con due club in cerca di rilancio come Milan e Juventus. Entrambe le società la scorsa estate ci hanno pensato, ma senza andare fino in fondo virando su profili diversi.
La capacità d'impatto sul breve di Conte è considerata un plus enorme da entrambe le dirigenze. Se i bianconeri dovranno comunque sciogliere il nodo Igor Tudor, il Diavolo è quasi certo di non confermare Sergio Conceicao.
📸 PIERO CRUCIATTI - AFP or licensors
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