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·29 aprile 2025

Napoli, intesa vicina per il restyling del Maradona: un anello e spalti più vicini al campo

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Il prossimo 5 maggio, il sindaco Gaetano Manfredi dovrebbe rendere noto un annuncio importante riguardante lo stadio Maradona. In quella data, con ogni probabilità, chiarirà se lo studio condotto dal Comune sull’utilizzo del terzo anello dell’impianto di Fuorigrotta abbia prodotto risultati positivi.

Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, secondo quanto filtra, l’esito sembrerebbe favorevole: grazie a moderne tecnologie, il terzo anello potrebbe essere riaperto senza provocare più quei problemi – come le vibrazioni ai palazzi vicini durante le esultanze dei tifosi – che in passato ne avevano causato la chiusura.


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In pratica, questo passo aprirebbe la strada a un restyling dell’impianto, mantenendo però la possibilità per il Napoli di continuare a disputare le proprie partite casalinghe. Il terzo anello garantirebbe infatti un numero di posti simile a quello attuale, evitando così alla società di Aurelio De Laurentiis perdite economiche significative derivanti da minori incassi. Ma c’è di più: la riattivazione del terzo anello rappresenterebbe un primo passo verso una trasformazione più profonda del Maradona, che potrebbe diventare simile allo stadio Olimpico di Roma, con un’unica gradinata continua e gli spalti più vicini al campo.

Resta ancora da risolvere la questione della pista di atletica: il presidente De Laurentiis non la vorrebbe, mentre il Comune mostra qualche resistenza alla sua eliminazione. Tuttavia, a Palazzo San Giacomo non si considera la pista come un elemento intoccabile. Se il club presentasse un progetto con solide basi economiche, il sindaco Manfredi non si opporrebbe e cercherebbe una collocazione alternativa per l’atletica. La questione pista, in ogni caso, sarà uno dei temi centrali della trattativa tra le parti.

I tempi sono decisivi. L’assessore alle infrastrutture Edoardo Cosenza – che ha seguito lo studio insieme alla facoltà di Ingegneria della Federico II – ha dichiarato che: «Lo studio sarà consegnato al presidente Aurelio De Laurentiis entro il 30 aprile». È quindi molto probabile che la comunicazione ufficiale sia già stata inviata via PEC.

Dopo due decenni di trattative tra il Napoli e tre sindaci, c’è ora la concreta possibilità di arrivare a una soluzione definitiva. Diverse condizioni favorevoli fanno sperare in un esito positivo. Primo fra tutti, il nuovo quadro normativo: la legge sugli stadi consente investimenti con importanti agevolazioni fiscali. Inoltre, il ministro Andrea Abodi potrebbe nominare un commissario per velocizzare le procedure, aumentando così le probabilità di avere un progetto definitivo entro il 2026, anno del centenario del Napoli. Con questo calendario, Napoli potrebbe disporre di uno stadio Maradona rinnovato entro il 2030 e ambire a ospitare alcune partite degli Europei del 2032.

Il dialogo fra il sindaco e De Laurentiis non si è mai interrotto con un confronto telefonico continuo nelle ultime settimane che dimostra la volontà di entrambe le parti di avere un Maradona più moderno possibile e che permetta alla città di essere fra le cinque sedi italiane per EURO 2032.

Proprio in questa ottica, le attuali condizioni dello stadio cittadino portano tutti a essere ottimisti. Il Maradona, infatti, è servito da tre linee metropolitane: la storica delle Ferrovie dello Stato, la Linea 1 collegata alla Linea 6 che arriva a pochi passi dall’impianto, e la linea EAV con la Cumana, che già ferma in zona e sarà ulteriormente ampliata. Per la UEFA, la facilità di accesso è un fattore chiave nella scelta delle sedi per gli Europei. Questo elemento, inoltre, riduce la distanza di vedute con De Laurentiis, la cui principale preoccupazione è la disponibilità di parcheggi. Con i trasporti pubblici efficienti, i tifosi possono raggiungere lo stadio in modo rapido ed economico.

Lo studio tecnico ha anche chiarito che costruire un nuovo impianto a Napoli non è attualmente fattibile. De Laurentiis lo ha compreso e ha preso atto che serve uno stadio da almeno 70.000 posti per soddisfare la domanda e aumentare i ricavi. L’apertura del terzo anello permetterebbe di raggiungere quella capienza e di avviare i lavori di ristrutturazione a settori, senza interrompere le partite. Inoltre, la visione dal basso, nel settore inferiore, è compromessa e non giustifica il costo dei biglietti: un’unica gradinata in stile Olimpico migliorerebbe di molto la fruizione dello spettacolo per tutti.

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