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Tommaso Cherubini·19 marzo 2025
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Tommaso Cherubini·19 marzo 2025
Dopo 4 mesi, l'Italia di Luciano Spalletti torna in campo in uno scenario speciale, i quarti di finale di Nations League contro la Germania, con la sfida d'andata programmata per domani sera a San Siro e quella di ritorno domenica a Dortmund.
Gli azzurri preparano la doppia sfida sempre sotto il segno della continuità: la lista del ct non ha presentato novità clamorose e verosimilmente vedremo un'Italia molto simile - almeno dal punto di vista tattico - rispetto a quella dell'ultima sosta di novembre.
Questo significa andare avanti ancora con la difesa a 3, un modulo ormai adottato da Spalletti dopo la débâcle in Germania. Nel ritiro di Appiano Gentile, il tecnico di Certaldo ha provato due soluzioni nello specifico: il 3-4-1-2 e il 3-5-1-1, con quest'ultimo assetto favorito per giocare domani sera (modulo con cui l'Italia ha giocato sia contro il Belgio che contro la Francia a novembre).
Oltre a Donnarumma in porta, anche in difesa ci sono pochi dubbi, con Di Lorenzo, Buongiorno e Bastoni pronti e Calafiori sempre sullo sfondo. A sinistra, vista l'assenza di Dimarco, ci sarà Udogie mentre a destra Cambiaso rimane in dubbio ed è pronto Politano a tutta fascia, ruolo che ha già occupato con Conte negli ultimi mesi a Napoli.
A centrocampo, gli insostituibili sono Barella e Tonali, con il terzo che può essere uno tra Ricci, Rovella o Frattesi. In attacco molto probabile che Raspadori giochi come seconda punta alle spalle di Kean, visto l'infortunio di Retegui.
Insomma, non ci aspettiamo rivoluzioni. La cosa certa è che Spalletti sta seguendo la strada giusta: trovare un'identità chiara a livello di uomini e modulo e cercare di incastrarci i migliori giocatori. Qualcuno rimarrà sempre fuori (Orsolini è l'esempio lampante) non perché non se lo meriti, ma perché non avrebbe la sua "mattonella".
Zaccagni è un altro esempio, anche se Spalletti lo ha convocato non lo vede come un possibile titolare ma più una soluzione a gara in corso e non per giocare sull'esterno ma più tra le linee, come giocava a Verona.
Spalletti in questa lista ha convocato anche giocatori come Comuzzo, Bellanova, Ruggeri, Casadei, Lucca e Maldini: ragazzi che rientrano nei piani della Nazionale e che possono giocare un ruolo importante nel presente ma soprattutto nel futuro.
Lucca è il centravanti che bussa fortemente alle spalle di Retegui e Kean e che fornisce caratteristiche uniche. Maldini deve ancora convincere, ma ha le potenzialità per giocare tra le linee e dare imprevedibilità. Bellanova e Ruggeri sono garanzie dal buon rendimento, Comuzzo è alla sua prima stagione ed è un po' sfortunato perché davanti ha dei fenomeni e specialisti del reparto.
Casadei è un altro bell'esempio della linea giusta che sta percorrendo il ct: un ragazzo che prometteva ma che all'estero non si era mai fatto vedere, torna in Italia e in pochi mesi si è preso insieme a Ricci sulle spalle il centrocampo del Torino.
Chiamata meritata e altra arma, con i suoi inserimenti, utile oggi e domani in un'Italia che cresce, con i suoi mezzi - perché Yamal, Wirtz o Barcola purtroppo non ce li abbiamo - e che rimane sulla strada giusta. Adesso toccherà al campo dare un giudizio.
📸 STEPHANE DE SAKUTIN - AFP or licensors