Thorsby: «Il calcio unisce il mondo e noi possiamo usarlo per sensibilizzare la gente su tematiche sociali e ambientali; Italia, ci vediamo a giugno, speriamo di esserci entrambe al mondiale» | OneFootball

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Calcionews24

·17 aprile 2025

Thorsby: «Il calcio unisce il mondo e noi possiamo usarlo per sensibilizzare la gente su tematiche sociali e ambientali; Italia, ci vediamo a giugno, speriamo di esserci entrambe al mondiale»

Immagine dell'articolo:Thorsby: «Il calcio unisce il mondo e noi possiamo usarlo per sensibilizzare la gente su tematiche sociali e ambientali; Italia, ci vediamo a giugno, speriamo di esserci entrambe al mondiale»

Le parole di Morten Thorsby, centrocampista del Genoa particolarmente vicino alle tematiche ambientali, in vista della prossima giornata della Terra

Martedì 22 aprile si celebra la Giornata della Terra, occasione in cui il Genoa lancia una serie di iniziative green. Tra i calciatori più sensibili al tema ambientale c’è Morten Thorsby, impegnato da anni in prima persona per la causa. Di seguito le sue parole a Il Secolo XIX.

IL CALCIO COME VEICOLO DI CAMBIAMENTO«Il calcio è una delle poche cose che unisce il mondo. La famiglia del pallone, con i suoi tifosi, è fatta di oltre 5 miliardi di persone. Possiamo sensibilizzarle su tematiche sociali e ambientali. Ci credo profondamente, e per questo nel 2020 ho fondato “We Play Green” per coinvolgere altri giocatori. Ora siamo più di 20, tra cui anche Marcelo. In Norvegia abbiamo attivato tanti progetti, dai pannelli solari al riciclo dei vestiti».


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CI SONO STATI PROGRESSI DAL 2020?«Siamo un po’ indietro ma questo non significa che non stiamo andando avanti. Leghe e club sono sempre più sensibili al tema, sono fiducioso. L’Uefa ha organizzato l’Europeo in Germania con il minor impatto possibile di emissioni».

CHE REGALO FARE ALLA TERRA PER IL SUO GIORNO?«Trasformare ogni giorno in un “Earth Day”. Capire che non va fatto per il pianeta ma per noi stessi: la terra è il fondamento delle nostre vite. Sfruttiamo la natura senza senso, la distruggiamo. Ci sono tante cose concrete da fare ma la prima è fermarsi, riflettere e ritrovare la connessione con l’ambiente, tornare a sentire l’emozione che ci dà».

LE GUERRE OSTACOLANO UNA POLITICA GLOBALE AMBIENTALE?«Combattiamo contro noi stessi. La vera battaglia deve essere convivere in 8-10 miliardi di persone senza più distruggere la terra. Se si continua così si finisce male. E si rischia un aumento delle guerre per accaparrarsi risorse, cibo, acqua se non capiamo che quel che la natura ci regala va restituito, non è infinito. È un momento duro ma bisogna credere nel futuro. I problemi ambientali, il cambiamento climatico, colpiscono tutte le nazioni: questo deve darci lo stimolo per capire che siamo sulla stessa barca e dobbiamo diventare uniti».

IN SCANDINAVIA C’È PIÙ SENSIBILITÀ AMBIENTALE?«Sì e no. Gli abitanti dei paesi del Sud Europa sono più preoccupati perché percepiscono di più il problema del riscaldamento globale. In Norvegia, però, viviamo più nella natura, e questa relazione forte ti resta dentro».

IL NUMERO 2 È DIVENTATO UN SIMBOLO?«È stato un messaggio forte, mi ha fatto capire il potere del calcio di arrivare a tutti: mi hanno scritto squadre, tifosi e bambini da tutti i continenti, per usare il 2 come me».

I COMPAGNI DEL GENOA ASCOLTANO I TUOI CONSIGLI?«Il dialogo è sempre scherzoso, tipico da spogliatoio, ma anche chi fa più errori… come Sabelli (ride), man mano riflette di più su questi temi. E poi certe cose, come il caldo eccessivo in estate o la plastica in spiaggia, la notano tutti. E con il Genoa siamo impegnati per fare ulteriori iniziative di sensibilizzazione».

GIOCARE FINO A 40 ANNI PER AIUTARE L’AMBIENTE?«Sì (ride), magari tra qualche anno sarà la voglia di aiutare l’ambiente a spingermi a fare ancora il calciatore. Ma ora ho una grande motivazione calcistica, giocare mi dà grande gioia».

RAPPORTO CON VIEIRA E FIDUCIA RICEVUTA DAL MISTER«L’ho già incontrato a un Forum Uefa nel 2023, lui era lì perché è molto impegnato sul tema del razzismo, in carriera ha vissuto tanti episodi negativi in merito. Io apprezzo tanto chi usa il nostro ruolo per dare messaggi positivi. È stato un grandissimo centrocampista, per chi gioca nel suo ruolo come me, è molto importante avere un mister che sa darti suggerimenti preziosi».

STAGIONE POSITIVA, MA IL GOL ANCORA MANCA«Sì, non segno da quasi un anno, eppure non ho mai avuto tante palle-gol come in questa stagione. Ma sento che il gol verrà presto e se ti sblocchi poi ne arrivano altri. Complessivamente però credo sia la mia miglior stagione, sono cresciuto molto, anche tecnicamente e in tanti altri aspetti. Però ho 28 anni e ne ho altri 12 per migliorare ancora… abbiamo deciso che giocherò fino a 40 anni, no?»

GLI OBIETTIVI DEL GENOA IN QUESTO FINALE DI CAMPIONATO?«Il nostro dovere è chiudere al meglio possibile la stagione e crescere in vista della prossima. In questo finale vogliamo dimostrare che possiamo competere con le più forti. Ora arriviamo a 40 punti e poi vediamo. Sì, essere tra le top ten sarebbe molto bello».

LEGAME CON LA LIGURIA: SARÀ CASA ANCHE DOPO IL RITIRO?«Qui avete tutto vicino, mare, monti, natura, in questo somiglia alla Norvegia. Avere tanto verde intorno a me mi dà energia, ho comprato casa nel Levante, sicuramente anche quando smetterò passerò parte dell’anno qui».

YOGA E MEDITAZIONE: COME HAALAND?«No, lui fa finta (ride). A parte gli scherzi, ho iniziato un paio di anni fa, il tema della salute mentale nei calciatori sta prendendo piede, è stato un tabù per anni, tanti ora ne parlano di più ed è giusto. I tempi cambiano, bisogna far capire ai giovani che diventare calciatore è bello ma trovare equilibrio nella vita è molto importante, in un mondo che ti può portare in luoghi dove puoi perdere te stesso. A me meditare aiuta tantissimo».

ITALIA-NORVEGIA: UNA SFIDA MONDIALE«Ci vediamo il 6 giugno a Oslo, sarà una gran bella sfida. Purtroppo nel girone passa solo una, poi ci sono gli spareggi, spero che alla fine sia noi che voi saremo al Mondiale. L’Italia è forte, anche se viene da un periodo un po’ difficile. La Norvegia è in crescita, abbiamo avuto risultati importanti in Nations League: siamo forti anche noi e ce la giocheremo».

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