Betis-Fiorentina: tre cose che non hai notato | OneFootball

Betis-Fiorentina: tre cose che non hai notato | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·01 de maio de 2025

Betis-Fiorentina: tre cose che non hai notato

Imagem do artigo:Betis-Fiorentina: tre cose che non hai notato

Tre curiosità sulla sfida tra Betis-Fiorentina, partita valida per l’andata della semifinale di Conference League 2024/2025. Tutti i dettagli

Se la Conference League voleva avere uno spot per la competizione, certamente la semifinale d’andata tra Betis e Fiorentina non ha tradito le attese. Il 2-1 consentirà di vivere tra 7 giorni una sfida ad altrettanta intensità emotiva. Pellegrini e Palladino non hanno certo bisogno di consigli, ecco però 3 episodi minori che potrebbe avere un senso ricordare e mettere in qualche angolo del cervello.

  • Prevenzione. Il primo contrasto un po’ focoso ha visto in azione Pongracic: il difensore croato va subito a cinturare Bakambu sul cerchio del centrocampo. Si rende evidente, in maniera forse persino esagerato, che l’attaccante del Betis è l’avversario più temuto, del resto con 7 gol è il vicecannoniere della Conference League, non è un assurdo temerlo, guardarlo e abbracciarlo. Il problema è che forse, sottolineiamo forse, facendo così in sede – per così dire – di presentazione – lui è andato a cercarsi spazio altrove, ha deciso di testare la resistenza di Comuzzo, lo ha travolto correttamente con la sua fisicità e ha servito ad Abde Ezzalzouli un pallone comodo comodo da spingere nella porta sguarnita, cosa fatta con qualche patema perché la palla, toccando la traversa, ha superato la linea non di molto. Ora, può darsi che tra le rudezza di Pongracic e la mollezza di Comuzzo non ci sia un vero rapporto. In ogni caso, bene ricordarsi di questa cosa: a maltrattare, talvolta, si fa un danno, facendo emigrare in altri lidi attaccanti che sanno colpire.
  • Possesso. I numeri sempre di più sono sostanza nel calcio e materia di studio. Sempre di più, però, si ha la tendenza a svilire il dato del possesso palla, ritenuto uno strumento d’analisi che dice poco. Probabilmente è vero. Però sottolineare che la Fiorentina abbia avuto il pallone tra i piedi più dell’avversario sia nel primo che nel secondo tempo e che attraverso questa pratica abbia saputo rientrare in partita, conservando e gestendo nei momenti dove lo stadio era una bolgia, segnala una certa maturità. Magari non serve per Firenze, ma aiuta a pensare bene tra 7 giorni.
  • Risposta. Ma Fagioli che giocatore è? Domanda che ci si fa da tempo, la si poneva a Torino, lo si fa adesso nella sua nuova città, se lo chiede anche Spalletti. Lungi da noi proporre una risposta. Ma un’immagine da conservare sì: lui che fa una ruleta per salvare un pallone difficile e Isco costretto a fargli fallo. Vi pare poco?
Saiba mais sobre o veículo