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·28 de abril de 2025

Gazzetta – Napoli, McTominay eroe: sta portando per mano gli azzurri verso lo scudetto!

Imagem do artigo:Gazzetta – Napoli, McTominay eroe: sta portando per mano gli azzurri verso lo scudetto!

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si è soffermata su Scott McTominay, centrocampista del Napoli, protagonista del match di ieri.

Gazzetta – Napoli, McTominay eroe: sta portando per mano gli azzurri verso lo scudetto!

Mai rovinarsi il fegato quando salta un affare di mercato: e la mattina in cui, poteva essere mezzogiorno, il Napoli s’accorse che Marco Brescianini, dopo aver fatto le visite mediche, stava incamminandosi verso Bergamo – cose di mercato, a volte succede – e l’estate di una città che ora incredula osserva le stelle, divenne torrida. Però forse era scritto da qualche parte, tra i misteri di un agosto poi rovente, che nel buio (?) si potesse accendere una luce e mentre Scott McTominay cominciò a scendere le scalette dell’aereo che lo aveva portato da Manchester (sponda United) a Capodichino, così, d’incanto, le voci si spensero, i sorrisi riapparvero e s’avvertì il mutamento. Eppure Scott McTominay piombò a Napoli con un curriculum vitae straripante (nove stagioni di United, 255 partite) ma una bacheca semivuota: due coppe di Lega, una d’Inghilterra e una Europa League, tutto qua per una bandiera forse capitata nei “red devils” nell’epoca sbagliata.


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C’era altro, in quella scelta di Conte e Manna, nei trenta milioni versati a chi adesso forse si starà mangiando le mani: c’erano undici gol (e non è finita), ma mica solo quelli, una personalità sfacciata, una “diversità” colta dal suo allenatore che a Napoli l’avrebbe portato a fargli fare cose che voi umani e che adesso l’aiuta a godersi l’attimo fuggente ma con un filino di prudenza nel dopo-partita che forse è umiltà. “So bene quello che è successo due anni fa, quando il Napoli ha vinto il titolo. Il livello di quella squadra è alto molto alto, ma vediamo adesso cosa succede. Ma ora simo in testa alla classifica, però dobbiamo rilassarci, ci vuole calma, pensare partita dopo partita. Ma lo scudetto significherebbe il Mondo”.

Il signor Scott McTominay è una enciclopedia del calcio e a Napoli qualcosa ha dimostrato, travestendosi da seconda punta (al fianco di Lukaku), da mediano, da mezzala, da esterno e soprattutto da attaccante di razza, uno al quale nel proprio percorso stagionale non mancava la doppietta (già fatta con l’Empoli) ma essendo un insaziabile ne ha aggiunta un’altra con il Torino, irrompendo come un avvoltoio su traiettorie tenere per quel corazziere dai piedi di seta. Undici volte McTominay, come un attaccante di razza, mica una comparsa, come il valore aggiunto inseguito tenacemente (e silenziosamente), come un leader che quando esce dal “Maradona” avverte i brividi, perché lo stadio se lo è preso completamente, con una partita completa, anzi totale, da interditore e poi da incursore, per quello che è il lessico moderno.

Il premier McTominay s’è calato in questo calcio nuovo danzando, poi irrompendo con padronanza tecnica e fisicità: quattro domeniche per rompere il ghiaccio, con il Como, poi l’exploit: quando il Napoli ha cominciato a temere che senza Kvaratskhelia non sarebbe stata più la stessa cosa, si è presentato lui e ne ha fatti sette nel girone di ritorno, da Bergamo in poi, accelerando adesso con cinque reti in tre partite, affinché sia chiaro che la vita è adesso, da affrontare come un napoletano autentico, persino nel soprannome scelto tra i tanti, per omaggiare il suo amico Pasquale Mazzocchi. “Come dice lui, mi piace Mcfratm”. Avercelo un fratello così, che ti porta per mano verso lo scudetto.

Carlo Gioia

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