Lazio Women, Goldoni: “La Lazio mi ha fatto rinascere, mister Grassadonia ha saputo…” | OneFootball

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·19 de abril de 2025

Lazio Women, Goldoni: “La Lazio mi ha fatto rinascere, mister Grassadonia ha saputo…”

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Eleonora Goldoni, volto noto del web e del calcio femminile, attualmente in forza della Lazio Women, negli ultime ore, ha rilasciato una lunga intervista alla trasmissione “On field“ di Panini Italia. La giovane atleta ha raccontato tanto della sua vita, la sua infanzia, l’approccio con il calcio, toccando temi importanti, come la sua permanenza alla Lazio e la sua esperienza in Nazionale.

L’intervista della Goldoni

Sulla sua infanzia

Da piccolina ero incontenibile, avevo un fratello più grande che giocava. Tanti palloni giravano per casa e rompevano di tutto per la gioia di mamma. Il Cupido fu mio papà perché quando avevo cinque anni decise di portarmi con lui, tifoso dell’Inter. Andammo a Milano a San Siro e me lo ricordo come se fosse ieri. Ricordo ogni dettaglio: mi prese la maglietta di Bobo Vieri. Era Inter – Reggina. Di lì in poi ho lottato tanto, papà era d’accordo e mamma no, per andare a fare il primo allenamento con la squadra del paese che era solo di maschietti. All’età di 7 anni ho iniziato.

Il guanto del portiere

Ho il guanto del portiere nell’armadietto perché in Como – Lazio, Cetinja è stata espulsa e avevamo finito i cambi. Chi va e chi non va, tutti hanno detto “Leo vai tu” perché si ricordavano che in una partitella avevo giocato in porta. Ho preso la sua maglia e i suoi guanti e sono andata in porta, tempo due secondi e avevo preso un gol. 8’ finali di assedio, un’esperienza fighissima mista a incubo ma siamo riuscite a portare a casa la vittoria.

Sull’andamento del calcio femminile

Rispetto a qualche anno fa è stato un momento di grande crescita esponenziale, siamo in un momento positivo. La Nazionale si è qualificata al prossimo Europeo, in livello in Serie A e in Serie B è cresciuto notevolmente. C’è stato anche il primo album Panini femminile. È un grande passo, ma c’è ancora strada da fare per livellarci con i nostri colleghi maschi. Ho giocato con ragazze che hanno dato il via al professionismo, ma non hanno avuto la fortuna di poterlo vivere. Vivo giocando con ragazze giovanissime che non conoscono quello che è stato, sono in un periodo transitorio tra quello che è stato e quello che sono e ne sono orgogliosa.

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