Calcio e Finanza
·19 de abril de 2025
Serie C, problema stipendi: altri quattro club in ritardo con i pagamenti

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·19 de abril de 2025
Dopo le esclusioni di Taranto e Turris, la Serie C rischia di veder meno alcune società proprio verso la fine della stagione regolare del terzo campionato professionistico italiano.
Come riporta l’edizione odierna di ItaliaOggi, altri quattro club sono a rischio per non aver pagato gli stipendi, con i relativi oneri fiscali, entro la scadenza del 16 aprile. Questi sono: Messina, Foggia, Lucchese e Triestina. Coinvolti quindi tutti e tre i gironi, visto che le prime due si trovano nel C, mentre Lucchese e Triestina sono rispettivamente inserite nel raggruppamento B e A.
Questi quattro club sono finiti sotto l’osservazione della Covisoc per non aver rispettato la scadenza del 16 aprile per il pagamento degli stipendi. Solo la Triestina avrebbe adempiuto parzialmente. Se non verranno saldati i debiti, queste squadre rischiano sanzioni, fino all’esclusione dal torneo successivo. Inoltre, sono tutte formazioni in lotta per non retrocedere ed è molto probabile che qualsiasi azione venga adottata dalla giustizia sportiva, il campionato di Serie C sia inondato di ricorsi, proprio alla vigilia della post season.
Nel frattempo, la FIGC ha modificato le norme sulle licenze nazionali, rendendo più stringenti i criteri finanziari richiesti per l’ammissione ai campionati. Il regolamento di riferimento è contenuto principalmente nell’articolo 85 delle NOIF (Norme organizzative interne federali), che stabilisce le scadenze, e nell’articolo 33 del Codice di giustizia sportiva, relativo alle sanzioni.
Le società devono dimostrare alla FIGC di aver pagato regolarmente gli stipendi in sei date precise:
Chi salta una di queste scadenze può incorrere in una penalizzazione di almeno due punti. Se il ritardo riguarda mensilità prima di febbraio, i punti vengono detratti nella stessa stagione; altrimenti si applicano a quella successiva. Saltare due scadenze consecutive porta all’esclusione dal campionato. Per iscriversi alla stagione successiva, i debiti devono essere interamente saldati.
Negli ultimi giorni è scaduto il termine per il pagamento relativo a febbraio. Fra quattro società in bilico, la situazione meno grave sembra quella della Triestina: la proprietà americana avrebbe pagato gli stipendi, ma non ha ancora versato tasse e contributi. Tuttavia, il problema è tutt’altro che risolto. La squadra sta lottando per la salvezza e in caso di permanenza in categoria dovrà sistemare la propria situazione economica per iscriversi.
Da quella messa meglio delle quattro ai club che sembrano stare peggio come Lucchese, Foggia e Messina. I pugliesi si trovano senza un presidente, visto che Nicola Canonico si è dimesso e ha anche comunicato di non voler più provvedere alle spese della società, che infatti non ha pagato gli stipendi, ma nemmeno l’ultima trasferta a Crotone. E infine ha messo il club in vendita per 6 milioni di euro. Gli emolumenti arretrati sono per un totale di almeno 1,3 milioni. Quanto al Messina, aveva bisogno di 312mila euro, ma il tentativo dell’ultimo minuto da parte di alcuni imprenditori locali di raccogliere i fondi è fallito. Non se la passano bene nemmeno i toscani della Lucchese, visto che a febbraio ha potuto sostenere una trasferta solo grazie al contributo di un ristorante locale.
Ma il problema potrebbe presto estendersi ad altri club come Novara, Ternana, Catania e Rimini hanno ricevuto che hanno già ricevuto in questa stagione deferimenti o penalizzazioni. Per questa situazione di precarietà di alcune società sono già arrivate manifestazioni di disappunto da parte di altre, come per esempio la Casertana che ha parlato di «concorrenza sleale» e starebbe valutando un’azione legale per sospendere i playout.
Per permettere nel prossimo futuro un campionato senza situazioni di questo tipo a stagione in corso, la FIGC ha annunciato un ulteriore aggiornamento al sistema delle licenze nazionali (comunicato 251/A del 17 aprile), che segue una modifica già introdotta a gennaio. Tra le novità, il raddoppio della fideiussione necessaria per l’iscrizione in Serie C: da 350mila a 700mila euro. Ma intanto bisogna affrontare le problematiche appena descritte a una sola giornata dal termine della stagione regolare e con playoff e, soprattutto, playout alle porte.