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·11 February 2025
CorSport – Napoli, in panchina adesso manca l’arma in più: Conte aspetta Okafor…
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·11 February 2025
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha analizzato la situazione in casa Napoli, soffermandosi sulla panchina degli azzurri.
Ora che il dodicesimo fa il titolare, il Napoli ha perso una risorsa dalla panchina. Le altre ancora fanno fatica. La conferma ulteriore è arrivata domenica contro l’Udinese. Una ventina di minuti con Raspadori, Simeone e Ngonge in campo per provare a vincere la partita. Risultato? Nessun pericolo, nessun tiro, solo qualche spunto isolato che non ha portato a nulla. A loro poco prima del recupero si è aggiunto anche l’ultimo arrivato, Okafor. Il dodicesimo perfetto, ricordando la stagione scorsa al Milan: sei gol totali di cui cinque entrando nel secondo tempo. Come l’unico di quest’anno all’esordio col Torino. Ovviamente al novantesimo. Conte chiederà allo svizzero di modificare il trend della panchina, il contributo relativo di chi è chiamato a sovvertire il destino di una partita in pochi istanti.
Di solito chi faceva la differenza nel finale era Neres, che nella speciale classifica dei più impiegati in stagione è al dodicesimo posto ma ancora per poco: con l’addio di Kvaratskhelia, infatti, oggi è lui il proprietario della corsia mancina. Punti di scorta latitano. Ne ha regalati due in più solo Raspadori con la rete provvidenziale contro il Venezia a dicembre: 1-0. In totale sono quattro le firme dalla panchina. La prima di Simeone contro il Bologna a fine agosto a sigillare la vittoria per 3-0. Poi il primo timbro di Lukaku a Napoli contro il Parma poche ore dopo il suo arrivo: da Capodichino direttamente al Maradona, o quasi. Fu l’1-1, poi la decise Anguissa. Anche Neres ha segnato partendo dalla panchina il suo primo gol con la maglia del Napoli il 4 ottobre col Como (3-1): prima e finora unica rete a Fuorigrotta.
L’allenatore del Napoli sperava di avere risposte differenti domenica. Non è andata così: Simeone ha avuto pochi palloni giocabili, Raspadori ha fatto fatica a trovare una sua dimensione tattica, Ngonge a destra è apparso fumoso e confusionario. Distante, per intenderci, da quello brillante contro il Palermo in Coppa Italia quando fece doppietta, ma con l’attenuante di uno spazio esiguo: 291 minuti totali. Per ora mancano anche gli acuti pesanti di Simeone, specialista delle reti decisive nell’anno dello scudetto. Quest’anno appena due gol in 491′: oltre a quella col Bologna, andò in gol anche all’Olimpico contro la Lazio in Coppa Italia. La notte dell’eliminazione. Dal mercato, come detto, è arrivato Okafor in prestito con diritto di riscatto dal Milan: otto minuti appena con l’Udinese. Serviranno altri appuntamenti per testarlo realmente. Servirà soprattutto tempo per vederlo nella sua miglior versione.
Alle spalle di Neres, 1.144 minuti, c’è un piccolo solco interrotto dai 979′ di Juan Jesus, poi 888′ per Spinazzola (alternativa di lusso per Olivera a sinistra, almeno fino al doppio infortunio di entrambi), quindi Mazzocchi (682′), Gilmour (595′) e Raspadori, 538′. A seguire gli altri. Billing non ha ancora debuttato e Rafa Marin aspetta l’esordio in campionato dal 18 agosto. Ma serviranno tutti per il gran finale.
Carlo Gioia