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Alessandro De Felice ·8 aprile 2025
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Alessandro De Felice ·8 aprile 2025
Il Napoli ci ricasca. A Bologna arriva l’ennesimo pareggio, il sesto nelle ultime nove partite, e con esso un altro passo falso nella rincorsa all’Inter capolista.
La squadra di Antonio Conte continua a inciampare su se stessa, in un copione ormai ricorrente: buon primo tempo, vantaggio, poi crollo mentale nella ripresa e punti gettati al vento.
Questa volta è toccato al Bologna, squadra in piena corsa Champions e tra le più in forma del campionato, approfittare del calo azzurro per strappare un pari che pesa come una sconfitta per i partenopei.
Anche al Dall’Ara si è vista la doppia faccia del Napoli. Un primo tempo convincente, coronato dal gol di Anguissa, aveva acceso le speranze dei partenopei di conquistare una vittoria pesante e volare a -1 dall’Inter.
Ma come già accaduto molte volte in questa stagione, nella ripresa la squadra di Conte si è spenta.
Gli azzurri hanno smesso di attaccare, abbassandosi e lasciando l’iniziativa agli avversari, finendo col pagare a caro prezzo l’atteggiamento remissivo.
Cristian Stellini ha provato a spiegare il blackout:
“Abbiamo fatto un ottimo primo tempo. La partita era stata preparata con aggressività e intensità. Nella ripresa ci è mancato qualcosa, forse ci siamo concentrati troppo sul difendere. Noi dobbiamo giocare, pressare, tenere alti i ritmi. Serve crescere di mentalità e voglia”.
Non è un calo fisico, sembrerebbe piuttosto mentale. Una squadra che sembra smarrire fiducia appena si trova in vantaggio, che non riesce a chiudere le partite quando l’inerzia è dalla sua parte.
Una fragilità già emersa in altre partite recenti: con l’Udinese, a Venezia prima della sosta, in casa con le romane e nella sconfitta di Como. Occasioni mancate, punti lasciati per strada che rischiano di rendere vana qualsiasi velleità di rimonta.
Ad aggravare il quadro c'è l'involuzione in trasferta. Il Napoli non vince lontano dal Maradona da 80 giorni. L’ultimo successo esterno risale al 18 gennaio a Bergamo, poi solo 4 punti in 5 partite.
Nel girone di ritorno i partenopei hanno raccolto appena 6 punti in trasferta, un rendimento ben al di sotto delle ambizioni di una squadra che punta allo Scudetto.
Il problema è evidente: fuori casa il Napoli non riesce più a imporsi. La squadra appare fragile, scollegata, incapace di mantenere intensità e concentrazione per 90 minuti. La gara di Bologna ne è solo l’ultima conferma.
Con sette giornate ancora da giocare, il tempo per correggere la rotta non manca, ma serve un cambio di passo netto, soprattutto nella testa.
Perché il Napoli ha mostrato di poter competere, ma ha anche dimostrato che gli basta poco per perdersi. E se sognare, come sottolineato da Stellini nel post gara di Bologna, non costa nulla, crederci significa cambiare passo e aumentare il ritmo e la tenuta mentale.
Qualità che, al momento, alla squadra di Conte sembrano venire meno proprio quando contano di più.
📸 CARLO HERMANN - AFP or licensors