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·8 aprile 2025

Svilar e Greggi, la Roma si espone contro i femminicidi: “Basta, si educhino gli uomini”

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Corriere dello Sport (C. Zucchelli) – La Roma, da anni, è in prima linea contro la violenza sulle donne, basti pensare che anni fa, in pieno Covid, lanciò la campagna “Amami e basta” che fece scuola nel calcio e non, tanto da finire persino in Parlamento. Poche ore fa ci sono stati i funerali di Sara Campanella e Ilaria Sula, 22 anni. Giovani, giovanissime, come giovane è la mano di chi le ha ammazzate. Due femminicidi, gli ennesimi di una scia che sembra non finire mai, che hanno scosso tutti, ma in particolare chi, per età, si sente logicamente più vicino alle due ragazze uccise.

Mile Svilar, 25 anni, portiere della Roma: tra pochi mesi diventerà papà di un maschietto ed è il primo ad esporsi pubblicamente su un tema così delicato. “Basta, non ne possiamo più di sentire queste cose ogni giorno. Sono storie che toccano tutti perché potrebbero succedere a chiunque. Dobbiamo ripartire dall’educazione dei nostri figli, dobbiamo crescere degli uomini con i giusti valori e capaci di accettare un “no” come risposta. Credo che sia giusto ricordarlo ogni giorno e penso che ognuno di noi debba fare la sua parte“, ha detto in occasione dell’intervista con il Corriere dello Sport.


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Anche Giada Greggi, centrocampista della Roma e della nazionale, 25 anni, parla di educazione e di cultura del possesso: “Sara e Ilaria avevano più o meno la mia età, con tutta la vita davanti, quello che è successo mi ha davvero molto colpito. Come società dovremmo accettare il fatto che i femminicidi sono la conseguenza di comportamenti spesso considerati accettabili come le scenate di gelosia e il controllo ossessivo. Bisognere aiutare i ragazzi fin da giovani ad accettare il rifiuto, fa parte della vita, e a crescere lontano dalla cultura del possesso visto che spesso, per non dire quasi sempre, la violenza arriva per mano di persone conosciute“.

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